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Cronaca giovedì 14 settembre 2017 ore 18:01

Al via la ricostruzione dei ponti crollati

Già ripristinato un ponte crollato a Limoncino e ispezionato il Rio Maggiore. Nei prossimi giorni sarà avviato un primo censimento dei danni



LIVORNO — A tre giorni dalla drammatica alluvione di Livorno, già in moto la macchina della ricostruzione.

Saranno ripristinati in breve tempo i ponti crollati su rio Maggiore e rio Ardenza, che hanno lasciato isolate le frazioni collinari.

I lavori di consolidamento sono già iniziati e i ponti saranno realizzati con lunghe travi in acciaio che la rete ferroviaria di solito usa per realizzare passaggi per i convogli in situazioni analoghe.

I nuovi ponti, di 15 metri quello sul rio Maggiore e di 25 metri l'altro, sul rio Ardenza, saranno uno dei primi esempi in Toscana in cui vengono applicate tecnologie ferroviarie per attraversamenti civili.

"Stiamo andando avanti col passo giusto – ha detto il presidente Enrico Rossi - La macchina regionale – ha proseguito - sta lavorando a pieno regime per cercare di dare una risposta veloce e adeguata ai cittadini e al territorio così fortemente provati dall'evento di domenica".

Intanto ieri la giunta regionale toscana ha approvato la delibera con la quale si stanziano i primi 3 milioni di euro che serviranno per gli investimenti più urgenti. Nel frattempo il presidente Rossi ha trasmesso al Dipartimento di Protezione civile nazionale la richiesta di stato d'emergenza nazionale con allegata la richiesta di 180 milioni di euro, la cifra della prima stima dei danni.

Intanto il coordinamento di forze costituito ieri su indicazione del prefetto di Livorno che presiede l'unità di crisi, è tornato a riunirsi anche oggi al centro operativo della Protezione Civile di via Maria Terreni.

Dall'incontro è emerso che la squadra di sommozzatori specializzati dei Vigili del Fuoco impegnati nelle operazioni di ispezione dei condotti tombati del Rio Maggiore (che ricordiamo da via Cattaneo arriva fino all'Accademia Navale), non hanno rilevato alcun tipo di ostruzione all'interno del condotto, dovuto all'eventuale accumulo di detriti del nubifragio di sabato notte. Materiale che, in vista di possibili rovesci, avrebbe anche potuto causare nuovi danni.

I 12 chilometri del Rio sono stati dunque puntualmente verificati e non destano preoccupazione. Le operazioni sono state condotte con la collaborazione dell'Accademia Navale di Livorno.

L'attività di ispezione sarà successivamente ripetuta anche per il Rio Felciaio e gli altri rii del territorio.

Notizie positive anche sul fronte della viabilità, per quanto riguarda i ponti. Sarà infatti riaperta nella serata la via della Valle Benedetta grazie all' intervento di ripristino del ponte che si è svolto oggi. E' in corso di sistemazione infatti un ponte bailey; si tratta di una struttura provvisoria, costituita da elementi in travatura reticolare prefabbricati, che consente di essere montato velocemente.

Per quanto riguarda i residenti del residence di Chioma, le cui abitazioni sono rimaste isolate per il crollo del ponte, sarà predisposto a breve un pontile galleggiante in modo da consentire l'attraversamento pedonale in sicurezza e il collegamento con il condominio. Resta invece ancora interrotto il ponte in via Remota.

Una delle criticità più importati in questo momento, riguarda lo smaltimento dei rifiuti urbani ingombranti, il cui volume è molto elevato.

Già nell'incontro di ieri era emersa la necessità di individuare, insieme con A.T.O. Toscana Costa, un sito alternativo per il loro stoccaggio e lo smaltimento così da liberare le aree predisposte dal Comune, e metterle nelle condizioni di poter accogliere nuovo materiale.

Due gli impianti individuati, uno a Rosignano e uno in provincia di Lucca, che consentiranno di smaltire fino a 100 tonnellate di rifiuti al giorno, liberando così l'area del parcheggio tra via Allende e via Cattaneo (area esterna davanti al centro di raccolta AAmps) predisposte a questo scopo.

I comuni sono chiamati ora ad attivarsi per il censimento dei danni ai privati e alle imprese. Entro 30 giorni dal provvedimento dello Stato di emergenza che potrebbe essere emanato dal Consiglio dei Ministri già domani sera, i comuni dovranno presentare un piano degli interventi realizzato attraverso un'apposita raccolta di dati. E' utile specificare, fin da questo momento, che non si tratta di domande di contributo vere e proprie, ma di schede ricognitive preliminari, utili a capire a livello governativo il volume dei danni subiti dal territorio. In base a questi dati sarà poi valutato il percorso di reintegro.


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