"Pos obbligatorio, ridurre i costi di gestione"

L'obbligo scatta dal 30 settembre e prevede 30 euro di sanzione per ogni rifiuto di pagamento elettronico. La posizione di Confcommercio

LIVORNO — "L'utilizzo del pos ha già avuto ritmi di crescita sorprendenti negli ultimi anni, anche in provincia di Livorno. Per un ulteriore balzo in avanti non servono certo sanzioni, bensì la riduzione dei costi di gestione". Questa la posizione del presidente di Confcommercio Alessio Carraresi, in merito all'obbligo, per tutti i negozianti, di accettare pagamenti con bancomat e carta di credito.

Secondo Carraresi il decreto "Punirà chi non si è adeguato all'obbligo di avere il Pos disponibile. "I commercianti - spiega il numero uno di Confcommercio- non sono contrari a offrire i pagamenti elettronici, il problema principe restano piuttosto le commissioni bancarie".

"Per alcuni settori merceologici i ricarichi sono talmente bassi che l'incidenza di uno o due punti percentuali sul transato significa rinunciare al profitto - aggiunge il presidente dell'associazione di categoria- Pensiamo ai benzinai, o ai tabaccai. Questi ultimi offrono per altro anche servizi alla collettività, come ad esempio la possibilità di effettuare il pagamento tributi, bollette, ricariche telefoniche, e poi biglietti, valori bollati e postali ma con margini di guadagno irrisori. Se si aggiungono le commissioni per il pos si rischia di farli andare in perdita".

Secondo Carraresi a preoccupare i commercianti non sarebbe affatto la tracciabilità: "Nei nostri negozi - sottolinea- siamo tutti i giorni al pubblico, alla luce del sole, e già tracciabili per ogni operazione. Siamo stanchi del pregiudizio in merito ai commercianti troppo spesso dipinti come avidi e senza scrupoli , il cui unico interesse è il lucro a tutti i costi, bottegai che in qualche scantinato passano le loro giornate ad inventarsi nuovi metodi per frodare la collettività. Facciamo le cose in regola e ci è piace farle in regola. E' ridicolo che si continui a pensare al pos come soluzione del problema dell'evasione. Combattiamo piuttosto la contraffazione organizzata e l'abusivismo sistemico".

"Se la moneta elettronica non avesse costi così elevati - osserva il presidente -di Confcommercio- saremmo noi i primi a cercare di incentivarne l'uso, perché nessuno di noi, con episodi sempre più frequenti di microcriminalità e effrazioni negli esercizi commerciali, è felice di tenere il contante in cassa, e tanto meno di dover passeggiare da soli per andare a versarlo. A Livorno hanno il pos la maggioranza dei negozi, oltre il 90 per cento. Restiamo in attesa di capire, insieme ai nostri uffici confederali, i contenuti del decreto di settembre. Intanto i nostri uffici si rendono disponibili per i chiarimenti sulla normativa e per trovare soluzioni adeguate e specifiche per ogni esercizio, a partire dai più piccoli".

Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI