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Attualità mercoledì 03 febbraio 2016 ore 19:00

"Grillo strumentalizza il caso Aamps"

Bacci e Bellandi: "Se l’azienda è a un passo dal fallimento lo si deve alla mancanza di un piano industriale e a una governance instabile"



LIVORNO — "Come è noto l’ex assessore Nebbiai ha ricevuto un avviso di garanzia. Siamo certi che la magistratura farà bene e in tempi brevi il proprio lavoro facendo piena chiarezza sulla vicenda, nell'interessi di tutti". E' quanto si legge in una nota congiunta di Lorenzo Bacci e Federico Bellandi, rispettivamente segretario territoriale e comunale del Pd.

"Riteniamo che sia giusto astenersi dall’esprimere qualunque altra opinione sulla vicenda -proseguono- specialmente sulle indagini in corso, anche perché in proposito sappiamo soltanto quello che hanno scritto i quotidiani cittadini":

"Altra questione è la triste strumentalizzazione della notizia da parte di Grillo, degna della più banale macchina del fango. Su questo punto -aggiungono- è doveroso sottolineare come la contestazione che viene avanzata a Nebbiai, indipendentemente dalla sua fondatezza, appartenga al passato e poco o niente abbia a che fare con la situazione attuale dell’azienda.

"Ricollegare la scelta del concordato in continuità, con quella indagine -dicono i due segretari -non ha alcun fondamento".

Secondo Bacci e Bellandi "Se l’azienda è ad un passo dal fallimento lo si deve alla mancanza di un qualsivoglia piano industriale, ad un aumento dei debiti di 17 milioni in un anno, ad una differenza tra costi e ricavi passata da +908mila euro a -2,9 milioni nel corso del 2014 ed infine ad una governance tanto instabile da vedere il cambio di 5 amministratori in 18 mesi. Queste sono le vere cause dell’attuale crisi di Aamps, tutto il resto è solo propaganda. Invitiamo quindi Grillo&Co. quantomeno a consultare meglio la cronaca prima di domandarsi chi sarà il prossimo indagato: c’è già, si chiama Marzovilla, è accusato di falso e peculato ed è stato nominato dal suo sindaco Nogarin".

"Ovviamente -concludono- la presunzione di innocenza vale per tutti fino a prova contraria e se tutto è stato fatto nel rispetto della legge e della buona creanza, bene così. Non ne facciamo questione di bandiere. Ma consigliamo vivamente prudenza agli urlatori, o almeno a quelli che come noi, mettono al primo posto la città".


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