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Attualità sabato 30 giugno 2018 ore 16:00

"Il nostro sangue andrà a chi ne ha bisogno"

Il coordinamento sindacale penitenziario ha indetto una manifestazione di protesta davanti alla sede della prefettura



LIVORNO — Il Coordinamento sindacale penitenziario ha indetto per martedì 3 luglio prossimo una manifestazione di protesta davanti alla sede della Prefettura di Livorno a partire dalle 10. 

"Il sindacato autonomo - si legge in una nota del Cosp-  scenderà in piazza contro lo stato di abbandono in cui versano i 35mila poliziotti penitenziari d’Italia. Gli agenti manifesteranno il loro disagio contro il disinteresse della politica e lo stato di abbandono istituzionale nei confronti di una categoria costretta a subire continue aggressioni da parte dei detenuti".

Sul luogo della manifestazione il Cosp. ha chiesto la presenza di un’ambulanza della Croce Rossa Italiana al fine di poter donare il sangue come segno di generosità e di altruismo a cui sono abituati gli agenti del corpo di polizia penitenziaria. “Sarò il primo – ha spiegato il segretario nazionale del Cosp. Domenico Mastrulli - a dare risalto alla salute e ai bisogni dei cittadini inermi contro una criminalità sempre più aggressiva e più cinica come quella che nelle 260 carceri italiane continua ad aggredire, dileggiare, offendere, minacciare e picchiare i nostri agenti di polizia penitenziaria”. 

“Siamo poliziotti e non carne da macello": Questo è lo slogan attraverso il quale il sindacato autonomo intende richiamare l’attenzione sul lungo elenco di ferimenti e aggressioni nei penitenziari italiani. I dati sono preoccupanti: 1.300 feriti nel 2017, circa 500 gli agenti che hanno riportato lesioni nel primo semestre del 2018. 

“Di contro – spiega Mastrulli - si rimane sconcertati di fronte all’introduzione di nuovi sistemi di detenzione, come la vigilanza dinamica a celle aperte. In Italia la popolazione carceraria ha raggiunto i 59mila detenuti a fronte di una forza lavoro ridotta all’osso: 34 mila agenti di polizia penitenziaria rispetto ai 46.000 inziali. Se dobbiamo lasciare il nostro sangue come accaduto a Livorno dove un agente ha riportato sei punti di sutura colpito da una caffettiera, o a Foggia dove un agente ha riportato la frattura di un braccio con gravi ferite alla testa - conclude Mastrulli - preferiamo donarlo a chi ha più bisogno di aiuto".


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