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Cronaca lunedì 26 agosto 2019 ore 15:10

Maleodoranze a Picchianti, individuata l'origine

Numerose le segnalazioni da parte dei cittadini che erano giunte ad Arpat lo scorso 22 agosto. Ecco quanto emerso dopo le ispezioni sul posto



LIVORNO — A seguito di numerose segnalazioni pervenute dal giorno 22 agosto al numero verde di Arpat per forti maleodoranze percepite dai cittadini in zona Picchianti e le Sorgenti a Livorno, i tecnici del Dipartimento di Livorno sono intervenuti nella stessa mattinata di giovedì 22 agosto ed hanno effettuato un sopralluogo nella zona Picchianti e presso l’impianto di trattamento fanghi “ITF” provenienti dal depuratore acque reflue urbane del Rivellino gestito da Asa Spa.

Durante il sopralluogo è stato verificato il funzionamento dell’impianto, lo stato di alimentazione della caldaia e della torcia, i quadri di controllo e le emissioni della caldaia alimentata a biogas prodotto dalla fermentazione del fango.

"E' stato rilevato - hanno riferito da Arpat - un odore persistente e caratteristico di fanghi di depurazione ed un odore riconducibile alla combustione di prodotti solforati (che contengono zolfo). In particolare, durante il sopralluogo presso le varie sezioni dell’impianto, è emerso che la caldaia a servizio del riscaldamento dei digestori, alimentata dal biogas proveniente dai digestori stessi, era in funzione, così come la torcia di emergenza a servizio degli stessi impianti. Sono state eseguite nel pomeriggio le preliminari misure dei fumi di combustione al camino della caldaia alimentata a biogas per verificare l’andamento dei parametri O2, CO, CO2, NOx, SO2; tale misura ha permesso di avere le informazioni necessarie per eseguire un campionamento ufficiale alle emissioni il giorno successivo".

"Il giorno seguente, venerdì 23 agosto - proseguono dall'agenzia regionale per la protezione ambientale -, in particolare è stato eseguito il monitoraggio in continuo dei parametri O2, CO, CO2, NOx, SO2 e C.O.T. (carbonio organico totale). Durante il sopralluogo Arpat ha richiesto ad Asa Spa la documentazione tecnica sulla gestione dell’impianto ITF ed ha sottolineato la necessità di intervenire nell’immediato per rimuovere le cause che hanno determinato l’insorgere delle maleodoranze".

"Le elaborazioni dei dati ufficiali di campionamento si sono concluse nella tarda mattinata di oggi lunedì 26 agosto - conclude la nota Arpat - evidenziando il superamento di alcuni limiti emissivi della caldaia a servizio dell’impianto. E’ stato attivato il procedimento di comunicazione agli enti competenti e sono tutt’ora in corso ulteriori accertamenti. Il problema è quindi all’attenzione degli enti cittadini per un monitoraggio costante dell’evoluzione della problematica e dell’Azienda la quale dovrà provvedere a mettere in atto le soluzioni operative adeguate ad eliminare i fastidi lamentati".


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