Rinviato lo sgombero della Torre della Cigna

E' arrivato un rinvio al 31 gennaio per l'esecuzione dell'ordinanza di sgombero della struttura dove vivono ancora 110 persone

LIVORNO — Ieri mattina, come già annunciato da tempo, l'ufficiale giudiziario si è presentato presso la Torre della Cigna a Livorno, struttura occupata da tempo da molte famiglie rimaste senza casa. Era stato fissato il primo accesso con forza pubblica a seguito di un'ordinanza di sgombero immediato firmata a luglio dal Tribunale.

Erano presenti oltre un centinaio di attivisti appartenenti al sindacato Asia Usb e militanti di diversi soggetti politici sia di movimento che di partito.
E' stato ottenuto un primo rinvio al 31 Gennaio 2020. "Un rinvio molto breve che rischia di alimentare ulteriormente le preoccupazioni", spiegano da Asia Usb.
"Ricordiamo che all'interno della Torre della Cigna vivono ancora circa 110 persone, compresi numerosi minori e anziani e che al momento, oltre alle varie promesse, non hanno ancora nessuna certezza di ottenere delle sistemazioni dignitose. Sistemazioni di cui hanno assolutamente diritto in quanto in possesso dei requisiti di legge. Stiamo parlando di nuclei familiari che hanno subito uno sfratto per morosità incolpevole a causa della perdita del posto di lavoro.
Le trattative con i vari soggetti coinvolti sono ancora aperte ma a seguito dell' incontro che abbiamo avuto un paio di settimane fa con la Vice Prefetto, il tavolo che avevamo richiesto tra i rappresentanti del sindacato, Prefettura, proprietà e Comune non è stato ancora convocato.
Quindi di fatto ancora non ci sono garanzie certe sul futuro della Torre nel caso in cui lo sgombero venga effettivamente portato a termine.
Ribadiamo ancora una volta che qualsiasi intervento di forza sarebbe assolutamente inutile oltre che dannoso sia per gli occupanti ma anche per la città e per tutto il percorso di dialogo e confronto che è andato avanti ormai da anni".
"Il 31 di Gennaio - dicono ancora dal sindacato - saremo nuovamente presenti di fronte alla Torre. Siamo anche in attesa di conoscere il responso finale del giudice circa l’effettiva sussistenza delle ragioni urgenti di sicurezza che hanno giustificato la prima ordinanza di sgombero. Siamo decisi ad andare avanti con questa vertenza fino a quando tutte le famiglie non saranno effettivamente sistemate.
Per quanto ci riguarda, dati alla mano, l'opzione migliore sarebbe un rinvio di almeno un anno in modo da ottenere queste sistemazioni grazie allo scorrimento naturale delle graduatorie".

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