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Attualità martedì 25 luglio 2023 ore 15:25

Cemento, rifiuti e animali nella morsa delle ecomafie

La presentazione del Rapporto ecomafie
La presentazione del Rapporto ecomafie

La Toscana è al settimo posto in Italia per reati ambientali, 2.085 nel 2022. Una provincia è particolarmente esposta. I dati di Legambiente



FIRENZE — Un quarto dei 2.085 ecoreati registrati in Toscana nel 2022 è avvenuto a Livorno, che si colloca così al primo posto regionale per reati ambientali e al nono sullo scenario nazionale: è uno dei dati contenuti nel rapporto Ecomafie di Legambiente che aggrega numeri e tipologie del fenomeno in tutta Italia.

Il focus regionale - presentato oggi a Firenze - vede Livorno come provincia più esposta (565 reati rilevati) seguita da Firenze (258) e poi ancora da Lucca (186). In coda invece ci sono Prato e Pistoia.

Cicli del cemento e dei rifiuti e reati contro la fauna sono le tipologie più diffuse. In generale, in Toscana nel 2022 sono stati effettuati 109.324 controlli, il 6,8% dei quali hanno individuato reati. Le persone denunciate sono state 1.614, con 13 arresti e 245 sequestri. 

I settori più colpiti

La cementificazione abusiva vede la Toscana quarta in classifica, tra Sicilia e Calabria con 860 denunce, 54 sequestri e 2498 illeciti amministrativi registrati. Anche in questo caso la provincia dove questi reati sono più diffusi è Livorno, poi Firenze e Lucca

Altri settori particolarmente colpiti dai reati ambientali sono stati la filiera dei rifiuti e i reati contro la fauna. In quest’ultimo caso, il numero di reati è particolarmente alto nella provincia di Livorno (390), dove superano di 8 volte la seconda in classifica, Firenze (37).

Infine per quanto riguarda i reati ai danni del patrimonio culturale, tra cui furti di opere d’arte, contraffazione e danni alle aree archeologiche, la Toscana si posiziona quarta in classifica dopo Sardegna, Lombardia e Lazio con 39 opere trafugate.

Il fenomeno in controluce

"Sono dati preoccupanti e in crescita (in valore assoluto) quelli registrati in Toscana nel 2022. Reati ambientali di varia natura e gravità, che però sembrano concentrarsi in modo vistoso sul comparto costiero, soprattutto nella Provincia di Livorno – dichiara Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana – che, lo ricordo, ricomprende buona parte anche dell’Arcipelago, Elba in testa. Pressione immobiliare, pesca di frodo, piccoli grandi abusi edilizi, ecco la chiave di lettura del Rapporto di quest’anno". 

"L’altro dato notevole, stavolta in termini relativi, di graduatoria - prosegue Ferruzza - è il sorpasso della Lombardia, che ha preso il 6° posto su base nazionale, che da una dozzina di anni aveva occupato la nostra Toscana".

Per Legambiente quella contro l’ecomafia è una doppia sfida, che si può vincere da un lato rafforzando le attività di prevenzione e di controllo, dall’altro mettendo mano con urgenza, a partire dall’Europa, a un quadro normativo condiviso su scala internazionale, con cui affrontare una criminalità organizzata ambientale che non conosce ormai confini sullo scenario globale.

Le proposte

Dieci le proposte di modifica normativa presentate da Legambiente per rendere più efficace l’azione delle istituzioni a partire dall’approvazione delle riforme che mancano all’appello, anche in vista della prossima direttiva Ue sui crimini ambientali, di cui l’Italia deve sostenere con forza l’approvazione entro l'attuale legislatura europea. 

È necessario, sul versante nazionale, rivedere, in particolare il meccanismo del cosiddetto subappalto 'a cascata', quanto previsto dal nuovo Codice degli appalti e garantire il costante monitoraggio degli investimenti previsti per il Pnrr. 

Dal punto di vista legislativo, occorre approvare il disegno di legge contro le agromafie; introdurre nel Codice penale i delitti contro la fauna; emanare i decreti attuativi della legge 132/2016 che ha istituito il Sistema Nazionale per la protezione per l’ambiente; garantire l’accesso gratuito alla giustizia per le associazioni iscritte, come Legambiente, nel Runts, il Registro unico nazionale del Terzo settore.


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