Politica

Presidio in difesa delle coppie omosessuali

Mazzeo e Nardini al presidio in difesa delle coppie omosessuali: "Mai minimizzare, perché si vogliono mettere in discussione i valori di civiltà"

Un momento del flash mob

“Non possiamo, non dobbiamo minimizzare quello che è accaduto qua in Consiglio Comunale. Perché minimizzare significa girarsi dall'altra parte e non vedere la gravità di certi segnali. E' già accaduto in passato ed è un passato che non vogliamo veder ripetere. La battaglia per i diritti degli esseri umani, di tutti gli esseri umani, va portata avanti e la porteremo avanti a testa alta ovunque sia nelle piazze sia nelle istituzioni perché questa è la strada dei diritti ed è la strada che la Toscana ha tracciato e continuerà a portare avanti”.

Così il Presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo stamani a Collesalvetti nel corso del flash-mob di protesta a seguito della richiesta di un consigliere comunale della Lega di schedare le coppie omosessuali.

“Il simbolo della Toscana è il Pegaso Alato- spiega Mazzeo – che era il simbolo del Comitato di Liberazione della Toscana durante la Resistenza ai fascisti e ai nazisti. Le sue zampe sono appoggiate sui nostri principi, sui valori democratici e antifascisti della Toscana, e le sue ali sono gli strumenti che ci permettono di guardare al futuro e di portare con noi nel domani quei valori”.

Alla manifestazione sono intervenuti, tra gli altri, il Sindaco di Collesalvetti Adelio Antolini, il Sindaco di Livorno Luca Salvetti, la Senatrice e madre della legge sulle unioni civili Monica Cirinnà in collegamento telefonico e l'Assessora regionale alle pari opportunità e all'attuazione della Legge Regionale 63/2004 contro le discriminazioni Alessandra Nardini.
Dichiara Nardini: "Sentivo il dovere di essere qui oggi per ribadire che in Italia e in Toscana non c'è spazio per l'omofobia, né per qualsiasi tipo di propaganda discriminatoria. L'idea della schedatura delle unioni civili tra cittadine e cittadini omosessuali, regolate da una legge dello Stato, fa venire i brividi e richiama oscure e drammatiche vicende del passato, che nel passato devono restare. 

L'intervento di Nardini

Quanto accaduto - prosegue Nardini - è un segnale non trascurabile che dimostra quanto ci sia ancora da lavorare su questo terreno, persino tra chi siede nelle istituzioni.La nostra terra, la Toscana, è sempre stata apripista per quanto riguarda i diritti civili e continuerà orgliosamente a esserlo. La Regione Toscana, oltre a essersi dotata di un'apposita legge contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, aderisce da anni ufficialmente al Toscana Pride ed è tra gli enti fondatori della Rete Re.a.dy contro le discriminazioni. Recentemente abbiamo promosso convintamente un appello a sostegno del Ddl Zan, per il quale abbiamo già raccolto molte adesioni di comuni e province toscani. Lavoreremo senza sosta su questi temi per fermare qualsiasi messaggio e azione amministrativa discriminatori. Questa è la Toscana: una terra aperta, di tutte e di tutti, che non scheda, non esclude e non discrimina nessuna e nessuno".