Lavoro

Sanità, "contratto integrativo, perché la firma"

Cisl e Uil spiegano le ragioni per cui hanno firmato il contratto integrativo dell'Asl Toscana nord ovest

Francesco Redini della CISL ed Emilio Chierchia della UIL rispondono alle dichiarazioni di Cgil che recentemente avrebbe messo in dubbio la bontà dell’operazione con la forma del contratto integrativo.

"Non tutti sanno, - spiegano Tedini e Chierchia - ma la Cgil sì, che il contratto si muove all’interno di una cornice economica che viene definita con i criteri del contratto nazionale. All’interno di quella cornice tutti i fondi disponibili sono stati destinati ai lavoratori: quasi tre milioni di euro, di cui circa due milioni andranno a incrementare lo stipendio mensile di circa 2000 lavoratori. E i restanti andranno a riconoscere la professionalità e le competenze professionali. Meraviglia che l’anno scorso hanno firmato per 900.000 euro di fasce economiche e quest’anno non firmano per 2 milioni".

"E’ vero che le condizioni economiche dei lavoratori non sono ottimali e che il blocco delle assunzioni per ripianare i bilanci regionali stanno creando condizioni di lavoro sempre più critiche, - proseguono - ma è anche vero che il contratto aziendale non può risolvere queste problematiche, può solo gestire le risorse come prevede il contratto nazionale. Fra l’altro già negli anni passati con il beneplacito di tutti, le progressioni economiche sono state fatte a step, come sarà nei prossimi anni e come avviene anche in altre asl". 

"Rimane perciò la domanda: perché la salita sull’aventino dopo che nell’ultima trattante era stato dato da tutti il via libera di massima all’accordo? Fra l’altro il contratto integrativo ha avuto il via libera dalla RSU rappresentativa di tutti i lavoratori, iscritti e non iscritti, che a maggioranza lo ha ritenuto valido", concludono Redini e Chierchia.