Cronaca

Ventimila euro per favorire società in un appalto

Chiesto il rinvio a giudizio per un dipendente di Aamps. Aveva chiesto soldi in cambio di agevolazioni al dirigente di un'azienda

La procura della Repubblica ha chiesto, il 25 febbraio scorso, il rinvio a giudizio di un dipendente dell’azienda municipalizzata Aamps, per un tentativo di induzione indebita a dare utilità. L'uomo avrebbe chiesto 20mila euro ad una società con la promessa di favorirla in un bando di gara grazie all'aggiunta di clausole "vantaggiose".

Il tutto è stato scoperto grazie ad una indagine  condotta dalla guardia di finanza finalizzata a riscontrare possibili irregolarità connesse ad alcuni bandi di gara promossi dalla società partecipata per lo spazzamento dei rifiuti nel capoluogo cittadino.

Gli accertamenti investigativi, condotti, a partire dai primi mesi del 2015, avrebbero fatto emergere condotte ritenute caratterizzanti un “tentativo di induzione indebita a dare utilità” che sarebbe stato commesso, agli inizi del 2013, da un dipendente di Aamps, residente a Livorno.

Più nel dettaglio, tale persona, abusando dei suoi poteri di incaricato di pubblico servizio e del ruolo rivestito all’epoca dei fatti all’interno dell’azienda municipalizzata, avrebbe prospettato ad un dirigente di una società privata la possibilità di inserire, in occasione del nuovo bando di gara riguardante un appalto, clausole più vantaggiose a fronte dell’elargizione di una somma di 20 mila euro.

Le indagini hanno consentito di accertare che la richiesta di denaro non è stata accettata dal dirigente della società privata.