Cronaca

Un'anfora romana esposta in salotto

Il finanzieri della Stazione Navale, fatti i dovuti accertamenti, hanno sequestrato il reperto archeologico e denunciato una coppia livornese

Un'anfora romana, che una coppia di livornesi teneva esposta in salotto come un vaso qualsiasi, è stata sequestrata dai finanzieri Stazione Navale di Livorno, durante un’operazione a tutela del patrimonio archeologico. Marito e moglie, proprietari dell’abitazione, sono stati denunciati, in concorso tra loro, per “Impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato” e “Violazione in materia di ricerche archeologiche”.

La perizia tecnica, eseguita dal personale della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Livorno e Pisa, ha confermato che il manufatto risale al periodo compreso tra il secondo ed il primo secolo a.C. ed è proveniente dai fondali marini.

L’anfora, di tipo “Dressel 1B”, era una di quelle utilizzate usualmente per il trasporto via mare del vino lungo le fiorenti rotte commerciali del "Mare Nostrum", presumibilmente lungo la tratta che collegava gli antichi vigneti dell’Etruria al porto romano di Massilia (odierna Marsiglia), per essere successivamente venduta in qualche località della Gallia (odierna Francia).