Cronaca

Appropriazione e autoriciclaggio, in otto nei guai

Denunciate otto persone dalla guardia di finanza di Livorno. Sequestrati beni immobili e quote sociali. Accuse di appropriazione e autoriciclaggio

I Finanzieri del comando provinciale di Livorno, su ordine della Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione ad un decreto - emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale livornese - finalizzato al sequestro preventivo di beni, collegato a "Fatti di appropriazione indebita aggravata e autoriciclaggio di capitali illeciti".

Il provvedimento si inserisce nell'indagine che aveva portato all’esecuzione, nel mese di maggio, del primo sequestro preventivo disposto dallo stesso GIP del tribunale per i reati di "Bancarotta fraudolenta per distrazione e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, commessi da cinque soggetti", tra loro imparentati.

In particolare, erano stati sottoposti a "vincolo cautelativo" circa 370 mila euro in denaro contante, somme - secondo i magistrati - "Frutto di distrazioni per circa 200 mila euro avvenute dalle casse di due società fallite operanti nel settore delle costruzioni edilizie".

Le successive indagini hanno consentito di appurare "Ulteriori fatti illeciti", commessi, secondo quanto riferito dalla Gdf, "Mediante l’utilizzo di altri tre soggetti giuridici (due con sede a Livorno e uno in provincia di Pisa), sempre operanti nel settore immobiliare e dell’edilizia, con il coinvolgimento a vario titolo di otto persone residenti a Livorno, quattro delle quali già indagate nella prima fase delle indagini".

Il giudice ha disposto, in relazione all'accusa di autoriciclaggio, il sequestro preventivo di una unità immobiliare acquisita all’asta, (valore pari a 165 mila euro), oltre ad un garage e quote sociali per un valore di 30 mila euro.