Cronaca

Arrivano i controlli, marinaio gettato in mare

Arrestato il comandante di un peschereccio livornese: per sfuggire ai controlli gettò in mare un extracomunitario che faceva lavorare abusivamente

I Carabinieri e la Guardia costiera hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Livorno, su richiesta della Procura, a carico di un livornese, comandante e proprietario di un motopeschereccio che opera sulla zona.

È accusato di aver spinto in acqua un cittadino extracomunitario, arruolato abusivamente, per sfuggire ai controlli della Guardia costiera. 

Il fatto avvenne al largo di Calambrone, nelle acque tra Livorno e Pisa. L'uomo gettato in mare riuscì a salvarsi grazie anche all'aiuto di un bagnino.

Al pescatore è stato contestato anche il reato di “caporalato” poiché - hanno spiegato le forze dell'ordine - "Sistematicamente impiegava manodopera irregolare, composta da cittadini di vari paesi africani, sottoposti a condizioni di sfruttamento".

L'uomo arrestato è un 46enne, la persona che spinse in mare un senegalese che, dopo essere stato salvato, fece perdere le sue tracce.

Le indagini effettuate dai Carabinieri e dalla Guardia Costiera hanno però permesso di ricostruire i fatti e accertare le responsabilità del comandante del peschereccio che, secondo quanto riferito, "Aveva posto in essere uno sfruttamento continuo di cittadini extracomunitari per lo svolgimento di varie mansioni a bordo dell'imbarcazione".