Cronaca

Botte alla fidanzata nella camera d'albergo

La violenza nella notte in una camera occupata da una coppia inglese. La furia dell'uomo anche contro i poliziotti intervenuti per salvare la donna

La chiamata al 113 intorno a mezzanotte, da parte del personale di un grande albergo cittadino, per segnalare una furibonda lite tra alcuni ospiti, all'interno di una camera da letto. Arrivati sul posto, gli agenti della volante hanno proceduto con l'identificazione di una coppia di cittadini inglesi che si trovava nella camera segnalata. 

Secondo quanto accertato dai poliziotti l'uomo, un 30enne, avrebbe percosso ripetutamente e violentemente la fidanzata di 26 anni, provocandole lesioni consistenti nella frattura del setto nasale e in contusioni multiple, giudicate guaribili in 30 giorni di prognosi.

Mentre la donna in lacrime e sanguinante lo accusava delle violenze, riporta la polizia, lui avrebbe ammesso quanto compiuto standosene disteso sul letto, in evidente stato di ubriachezza.  Ma quando ha capito che si sarebbe dovuto separare dalla donna con cui era in compagnia per seguire gli agenti, in maniera improvvisa ha iniziato a colpire con calci e pugni i poliziotti i quali, per tutelare la vittima del reato e permetterle di poter liberamente valutare di avvalersi di un centro antiviolenza del territorio, a costo di riportare lesioni personali, hanno ingaggiato la colluttazione e alla fine sono riusciti ad ammanettarlo e a portarlo in questura.

L'uomo è stato quindi arrestato per lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale, "ritenuta accertata la sussistenza di una personalità del reo improntata a spiccata inclinazione a delinquere - hanno specificato dalla questura -, forte spregiudicatezza e totale assenza di freni inibitori, considerato il concreto ed attuale pericolo di reiterazione di delitti della stessa indole".

Come disposto dalla locale Procura della Repubblica, l’arrestato è stato processato in mattinata con giudizio direttissimo, al termine del quale il giudice Elena Nadile ha accolto la richiesta del pm Ettore Squillace Greco, consistente nella custodia cautelare in carcere, eseguita immediatamente con il trasferimento del trentenne inglese al carcere delle Sughere.