Cronaca

Camion carico di droga arrivato dalla Spagna

Un'operazione congiunta è stata effettuata da Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane nel porto di Livorno

Foto di repertorio

Il porto di Livorno si conferma una delle mete privilegiate dalla criminalità organizzata, nazionale e internazionale, dedita al traffico di sostanze stupefacenti.

Infatti, a breve distanza dai due importanti sequestri di cocaina (85 chili complessivi) operati negli ultimi giorni, questa settimana le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Livorno e i funzionari doganali del Reparto Antifrode, hanno inferto un ulteriore colpo alle organizzazioni dedite all’illecito traffico, sequestrando 130 chili di marijuana.

L’operazione è il frutto del dispositivo di controllo realizzato da GdF e da ADM all’esito di un’attenta analisi dei rischi svolta giornalmente sul traffico passeggeri, veicoli e merci che transitano nel porto di Livorno.

Come sempre, fondamentali risultano le risorse, la sinergia e l’esperienza messe in campo dall’Agenzia delle Dogane e dalle Fiamme Gialle, col supporto importantissimo delle unità cinofile della Guardia di Finanza. 

Ed è stato proprio il fiuto di Gera e Krios, due dei cani antidroga in forza al Gruppo di Livorno, ad insospettire ifinanzieri e i doganieri e portali ad approfondire il controllo di un autoarticolato appena sbarcato dalla Spagna eche trasportava, riposti su pallets, accessori per il bagno e rotoli di tessuto. 

Abilmente nascosti tra i materiali, sono stati trovati 15 scatoloni di cartone con all’interno un centinaio di buste termosaldate contenenti lo stupefacente.

La droga è stata sequestrata e il conducente del mezzo, un cinquantasettenne spagnolo, esente da precedenti specifici, è stato arrestato per traffico di sostanze stupefacenti con l’aggravante dell’ingente quantità e successivamente portato presso la Casa circondariale “Le Sughere”, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Lo stupefacente, dopo essere stato campionato ed analizzato dal laboratorio della locale Agenzia delle Dogane, su disposizione della Procura della Repubblica, verrà distrutto presso l’inceneritore e così strappato alle piazze dispaccio ove avrebbe fruttato, al dettaglio, circa 800mila di euro.