Cronaca

230mila euro spariti dal Tribunale

Una funzionaria del tribunale di Livorno è stata sospesa dal servizio dopo una indagine della Finanza. Accuse di peculato e soppressione di atti

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Livorno hanno dato esecuzione ad un’ordinanza – emessa dal G.I.P. del locale Tribunale Beatrice Dani – di applicazione della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio nei confronti di un funzionario del Tribunale di Livorno, per le ipotesi di reato di peculato e di soppressione, distruzione e occultamento di atti giudiziari.

La donna, di origine fiorentina ma residente nella Lucchesia, era in servizio presso la cancelleria delle esecuzioni mobiliari del Tribunale civile labronico.

Secondo quanto ricostruito dai finanzieri, la funzionaria, sfruttando il suo ruolo di pubblico ufficiale, si sarebbe appropriata, nel corso degli ultimi dieci anni, di denaro contante, titoli di credito e di libretti di deposito bancario intestati a terzi, per una cifra complessiva di oltre 230mila euro, che aveva a disposizione per motivi di lavoro di ufficio.

Inoltre, nel corso delle perquisizioni  i finanzieri hanno trovato la documentazione giudiziaria, costituita prevalentemente da fascicoli e altri atti pubblici, sottratta dalla donna dagli uffici presso i quali lavorava.

Trovato anche un documento di identità di un'altra persona che l'aveva denunciato come smarrito ( da qui anche l'inchiesta sulla donna per ricettazione ) e quella per truffa aggravata, per aver richiesto e ottenuto, con "artifizi e raggiri", da una donna anziana, la cifra di 30 mila euro, parte dell’eredità ottenuta da quest’ultima a seguito della morte della figlia.