Politica

Chirurgia toracica,"Asl assuma subito un chirurgo"

Lo chiedono la deputata Chiara Tenerini e il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale. Presentata una interrogazione

Foto di repertorio

"E' assurdo che, a seguito del pensionamento del chirurgo toracico, l'ospedale di Livorno sia privo di questa figura professionale indispensabile, e che l'Asl Nord Ovest e l'ospedale di Cisanello di Pisa abbiano stipulato una convenzione per portare i chirurghi toracici pisani, per un giorno a settimana, ad operare presso il nosocomio labronico. Questa convenzione sta provocando numerose reazione da parte dei medici coinvolti, che denunciano il rischio reale di un abbassamento degli standard clinici, a discapito dei pazienti". 

E' quanto denunciano Chiara Tenerini, deputata di Forza Italia e Marco Stella,  capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, che ha presentato un'interrogazione.

"C'è un rischio concreto legato a questa convenzione - sottolineano Stella e Tenerini -. Lo capisce anche un bambino che, se ci fossero delle complicanze in seguito agli interventi e i pazienti operati si trovassero nella necessità di tornare in sala operatoria, i medici (che svolgerebbero, con questa convenzione, solo una seduta settimanale da 9 ore nel presidio di Livorno), non potrebbero essere presi in cura dal chirurgo che li ha operati in precedenza, poiché assente. Per questo chiediamo al Presidente Giani e all'assessore Bezzini per quale motivo, invece di stipulare una convenzione come questa che implica un elevato rischio post operatorio per il paziente, non si intenda procedere, in tempi strettissimi, ad assumere un nuovo chirurgo toracico presso l'ospedale di Livorno".

"Sulla vicenda - afferma Tenerini - mi sembra surreale l'interrogazione del consigliere Gazzetti, che nel nostro stesso giorno ha presentato un'interrogazione sulla stessa vicenda al governatore e all'assessore regionale, che sono del suo stesso partito, il Pd. Quanto alla sanità livornese in generale, avendo il sindaco quella delega, lo invito a chiedersi che modello di sanità vogliamo per la nostra città e il suo ospedale, perché se la direzione è questa, con personale che non viene sostituito, si rischia di avere un ospedale nuovo fiammante ma che è una cattedrale nel deserto, privo di molti servizi essenziali; il rischio è che diventi una succursale dell'ospedale di Pisa, una prospettiva inaccettabile".