“La nuova stretta governativa legata all’ emergenza sanitaria, seppur motivata dalla priorità di garantire la salute, rischia di mettere definitivamente al tappeto interi settori dell’economia locale, innescando una crisi sociale pericolosa e senza precedenti. Le imprese regolari, nonostante le difficoltà, hanno investito in sicurezza e presidi anti covid ed ora si vedono ulteriormente penalizzate. Più controlli mirati e meno interventi a pioggia avrebbero sortito risultati maggiormente efficaci sul fronte della prevenzione."
"CNA – afferma il presidente provinciale Maurizio Serini - chiede adesso ristori reali commisurati alle perdite subite, immediati e destinati a tutte le imprese interessate dal provvedimento in aggiunta alla sospensione delle cartelle esattoriali, alla cancellazione dell’Imu, ai crediti d’imposta per affitti e bollette, alla cassa integrazione per i dipendenti.
Alle migliaia di imprese della provincia di Livorno della ristorazione, dello spettacolo, dello sport, degli eventi, del commercio e del turismo, direttamente colpite dal Dpcm, vanno aggiunti i migliaia di imprenditori e professionisti delle filiere (come approvvigionamenti, manutenzioni), che hanno altrettanto diritto in tempi rapidi a ristori adeguati al danno”.