Cronaca

Dall'eredità spuntano reperti etruschi e romani

Sono stati i carabinieri del nucleo tutela del patrimonio culturale a recuperare gli antichi reperti, oggi restituiti alla Soprintendenza

Ben 84 reperti archeologici sono stati recuperati e restituiti dal Nucleo carabinieri per la tutela del patrimonio culturale (Tpc) di Firenze.

I reperti facevano parte di una importante collezione di anfore romane e vasi etruschi, sono stati riconsegnati alla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le Province di Pisa e Livorno. 

Infatti  la consegna si è svolta a Livorno,  presso la sede del Comando provinciale carabinieri.

Le indagini sono scaturite da una segnalazione sulla presenza di molti beni archeologici in un complesso immobiliare nella provincia di Livorno. 

I successivi accertamenti, condotti con l'ausilio dei carabinieri di Livorno e della Soprintendenza, hanno permesso di accertare l'autenticità dei reperti archeologici che, non avendo nessuna certificazione sulla loro provenienza, sono stati sequestrati. 

Le analisi da parte di uno speciale hanno datato i reperti tra il VII sec. a.C. e il VII sec. d.C. 

Si tratta di ceramica apula, ionica ed attica, appartenenti ad un unico corredo funerario, e ceramica etrusca di ambito ceretano.

I reperti erano parte di una collezione ricevuta per eredità ed erano stati acquistati probabilmente in modo illegale negli anni 70-80. 

Alla fine delle indagini dei carabinieri, la procura di Livorno ha ordinato la restituzione dei beni archeologici alla Soprintendenza.