Politica

Draghi e l'Ue, convegno nazionale dei riformisti

C'è l'Europa al centro dell'iniziativa di riflessione che vede Livorno crocevia politico nazionale, con ospite Paolo Gentiloni

Mario Draghi

I riformisti si riuniscono a Livorno nel segno dell’Europa: “Il Rapporto Draghi: la 'via stretta' per evitare il declino dell’Europa” è il titolo del convegno nazionale di Libertà Eguale che si terrà a Livorno domani dalle 10 alle 17,30 presso la Sala delle Conferenze del Palazzo del Portuale, organizzato in collaborazione con Libertà Eguale Livorno Associazione di cultura politica Nino Tonziello e con la partecipazione di un nutrito gruppo di esponenti del mondo riformista. 

L'ospite d’onore sarà Paolo Gentiloni, commissario europeo uscente per gli affari economici e monetari in attesa dell’insediamento della seconda Commissione von der Leyen. 

La relazione introduttiva è affidata a Giorgio Tonini, già senatore del PD e componente della presidenza di Libertà Eguale. Dopo i saluti di Gino Fantozzi, presidente di Libertà Eguale Livorno, e del sindaco di Livorno Luca Salvetti, via al confronto con gli interventi di Marco Bentivogli, Simona Bonafè, Stefano Ceccanti, Giorgio Gori, Cristina Grieco, Elisabetta Gualmini, Lorenzo Guerini, Marco Leonardi, Dario Nardella, Dario Parrini, Lia Quartapelle, Umberto Ranieri, Marco Simiani, Federico Testa

A concludere il convegno sarà Enrico Morando, già viceministro dell’Economia e presidente di Libertà Eguale. 

Come si legge nel rapporto sulla competitività dell’Unione Europea elaborato da Mario Draghi, ricorda una nota della segreteria Pd di Livorno, "i valori fondamentali dell’Europa sono la prosperità, l’equità, la libertà, la pace e la democrazia in un ambiente sostenibile. L’Ue esiste per garantire che gli europei possano sempre beneficiare di questi diritti fondamentali. Se l’Europa non è più in grado di fornirli ai suoi cittadini – o se deve scambiare l’uno con l’altro – avrà perso la sua ragione d’essere". 

La riflessione si allarga poi ai nuovi scenari internazionali aperti dall'elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti e alle possibili ripercussioni sul Vecchio Continente: "Il rapporto Draghi può così diventare la bussola per l’impegno dei riformisti al livello nazionale e comunitario", recita ancora la nota Pd.