Cronaca

Ex Lonzi, si apre la partita della bonifica

Ex Lonzi, negato il rinnovo dell'autorizzazione integrata ambientale. Ora il Comune assieme alla Regione pensa alla bonifica dell'area

La Conferenza dei Servizi che si è tenuta presso la Regione Toscana in merito al riesame, con valenza di rinnovo, dell’Autorizzazione Integrata Ambientale per l’impianto di gestione di rifiuti sito in Via del Limone 76 (ex Lonzi, attualmente Liveco), ha deciso all’unanimità di respingere l’istanza. "L’AIA non potrà essere rinnovata, a causa di una mancanza sostanziale di informazioni tecniche, che non sono state fornite dalle ditte in questione, e di una incompatibilità urbanistica che il Comune ha rilevato, proprio in sede di Conferenza dei Servizi, che non permette di confermare nell’area in oggetto alcuna attività della tipologia della ex Lonzi.", è stato spiegato.

Soddisfazione da parte del Comune, che da tempo seguiva con preoccupazione le vicende dello stabilimento di Via del Limone. ‘Si chiude una partita difficile per la nostra città, e contestualmente se ne apre un’altra, ancora più complessa: quella della bonifica dell’area’, dichiara l’Assessora all’ambiente Giovanna Cepparello. ‘Da tempo’, prosegue l’Assessora, ‘seguiamo con preoccupazione la situazione di abbandono che si è creata presso la ex Lonzi, dove cumuli di rifiuti giacciono abbandonati ormai da due anni, esposti alle intemperie e potenzialmente dannosi per la salute pubblica; a fine novembre, a seguito di una segnalazione circa lo sversamento di acque rosse nel rio Cignolo, abbiamo chiesto l’intervento di Arpat, che ha rilevato una situazione preoccupante, legata al dilavamento dei rifiuti da parte delle piogge, evidente anche sui piazzali.

E’ quindi fondamentale, a questo punto, riuscire a bonificare la zona dove ha sede l’impianto, e questa sarà la priorità sulla quale lavoreremo insieme alla Regione Toscana’. 

Soddisfatto anche il Sindaco Salvetti, secondo il quale ‘sulle grandi partite ambientali che riguardano il nostro territorio è fondamentale essere presenti nelle sedi istituzionali, con pareri tecnici ben motivati, e cercare la massima collaborazione con gli enti preposti ai controlli, come Arpat. A noi non interessano polemiche strumentali o preconcette. Preferiamo intervenire sulle situazioni dopo averle studiate a fondo, mirando sempre e comunque alla tutela della salute pubblica.’