E' così partita la caccia allo "spione" e del fatto sono stati informati i carabinieri. L'indagine è stata breve: nella scheda di memoria, oltre ad alcune immagini di donne che si cambiavano nei camerini, c'erano anche vecchie foto di un uomo, di 38 anni, che è risultato essere il responsabile dell'interferenza nella vita altrui.
E' stato indagato e i suoi strumenti informatici sono stati sottoposti a perquisizione per verificare se avesse compiuto gesti simili, ma non sarebbe saltato fuori niente di compromettente.
L'uomo, per il reato commesso, rischia comunque una pena da sei mesi a quattro anni. Il fatto è raccontato dal quotidiano "Il Tirreno".