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Fioretto, Lombardi due volte sul tetto d'Europa

Dopo l'oro nella gara individuale, l'atleta della Fides Livorno sale sul gradino più alto del podio anche per il fioretto a squadre

Giulio Lombardi (secondo a destra) con i compagni di squadra

Dopo la medaglia d'argento di Pietro Torre nella sciabola maschile a squadre e l'oro nel fioretto individuale di Giulio Lombardi, ancora grandi soddisfazioni per gli atleti livornesi in gara ai campionati europei giovani e cadetti di Novi Sad.

Protagonista della pedana ancora una volta Giulio Lombardi, che insieme a Tommaso Martini del club scherma di Agliana e ai compagni di squadra Damiano Di Veroli e Jacopo Bonato, si è laureato Campione d’Europa nel fioretto a squadre dopo una finale tiratissima contro la Polonia.

In pochi giorni Lombardi, atleta del Fides Livorno, si è così laureato due volte campione d'Europa. “Sicuramente l’oro individuale è stato soddisfacente - ha detto- ma arrivare ancora una volta sul primo gradino con questi compagni è un’emozione infinita. Io volevo dedicare questa vittoria a mia mamma che ha compiuto gli anni”.

Giulio Lombardi

Tommaso Martini, invece, dedica la vittoria a sé stesso dopo un brutto periodo: “La Polonia un avversario duro. Grazie a Damiano (Di Veroli). Quando sono salito in pedana ho pensato solo a toccare. Una gara difficile già dall’Ungheria e poi la Francia. La finale l’assalto più difficile. Non ci siamo disuniti e ce la siamo meritata. Io la dedico a me stesso in primis dopo aver passato un periodo difficile”.

Tommaso Martini

"Il Tricolore - sottolineano da Federscherma- sventola più in alto di tutte le altre bandiere nel fioretto maschile. Inarrestabile la marcia degli azzurrini, guidati dai maestri Giuseppe Pierucci e Francesca Bortolozzi. Senza storia sia il match del tabellone da 16, vinto per 45-25 contro Israele, che l’assalto dei quarti con l’Ungheria chiuso con un ancor più netto 45-22. In semifinale il quartetto Martini-Di Veroli-Lombardi-Bonato ha trovato la Francia, prendendo subito il comando dell’incontro e mettendo tra sé e i transalpini un margine aumentato stoccata dopo stoccata. Il 45-31 che ha consegnato all’Italia il pass per la finale è specchio fedele di una sfida tutta tinta d’azzurro.

S’è arrivati così al match per la medaglia d’oro contro la Polonia. Una finale equilibratissima: l’Italia parte forte, i polacchi si rifanno sotto e dalla terza frazione in avanti sorpassano e danno la sensazione di scappar via. Da lì, ciascuno per la propria parte, gli azzurrini riescono a restare nell’incontro riavvicinandosi pian piano: Lombardi ci riporta a -3, Di Veroli si scatena e archivia l’ottava frazione in parità, Martini chiude completando il capolavoro: 45-41 per l’Italia, titolo europeo e Inno di Mameli che risuona alla Spens Arena".