I carabinieri del Comando Stazione di Ardenza hanno denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Livorno due 40enni gravemente indiziati di aver tentato di mettere a segno una truffa cosiddetta “dello specchietto”.
I due uomini, entrambi siciliani, avrebbero simulato un incidente stradale urtando l’auto di un 72enne livornese che stava transitando alla guida della propria vettura.
Lo hanno seguito fin sotto casa e qui gli si sono avvicinati lamentando di essere stati urtati da lui e che la loro auto aveva riportato dei danni.
Il pensionato ha dovuto constatare che, in effetti, lo specchietto dell’auto su cui viaggiavano i due uomini, una Fiat Punto, era parzialmente divelto, ed in totale buona fede, ha creduto di doverli in qualche modo risarcire.
Sin da subito i due hanno provato a convincerlo a chiudere la questione con uno scambio di denaro, nella fattispecie 200 euro, senza coinvolgere le assicurazioni.
Il pensionato, dopo un’iniziale titubanza, ha acconsentito a risarcirli con 50 euro.
È quindi salito in casa per prelevare il denaro, ma la moglie, appena saputo della vicenda, ha subodorato il raggiro e ha messo in guardia il marito.
Pertanto i due malfattori, vistisi scoperti, si sono allontanati.
Il pensionato si è immediatamente rivolto ai carabinieri della Stazione di Ardenza, che si sono subito attivati e grazie al ricordo parziale della targa dell’auto dei truffatori e a vari controlli incrociati, hanno abilmente identificato i due sospettati che dovranno rispondere di tentata truffa.
La cosiddetta “truffa dello specchietto” è una tecnica comunemente utilizzate dai malintenzionati che fa leva sulla sorpresa e sul senso di colpa della vittima, oltre che sul timore di vedersi aumentare il premio assicurativo.
I carabinieri spiegato che nel caso in cui si abbiano dubbi sulla pretesa risarcitoria, soprattutto quando riguarda richieste di denaro contante, il consiglio dell’Arma è contattare subito il 112 NUE (Numero Unico delle Emergenze) e richiedere l’intervento di una pattuglia.
La prospettiva spaventerà il truffatore che cercherà di evitarlo o si darà alla fuga.
In questi casi è importante cercare di memorizzare la targa dell’auto del truffatore o di annotarla quanto prima così da agevolarne l’identificazione.