Lavoro

La Cna contro lo stop ai Tir su Romito e 206

L'associazione di categoria: "Ancora una volta le aziende dell’autotrasporto livornesi dovranno accollarsi i costi della chiusura al traffico pesante"

"Ancora una volta le aziende dell’autotrasporto livornesi dovranno accollarsi i costi della chiusura al traffico pesante della Ss1 Aurelia nel tratto del Romito e della Ss 206 da Vicarello a Rosignano, con deviazione obbligatoria sul tratto autostradale più caro d’Italia" così Cna Trasporti di Livorno, sul provvedimento che scatterà da lunedì 5 Luglio.

“Sono quasi 20 anni che si ripete questo copione – ha commentato Massimo Angioli di Cna Trasporti – ed ogni anno non vengono ascoltate le richieste degli autotrasportatori. Il vero nodo di fondo ovviamente è la mancata realizzazione del famigerato Lotto Zero su cui si susseguono promesse ed annunci, ma di cui al momento non c’è traccia nemmeno nel Recovery Fund. Quest’anno avevamo avanzato alcune proposte per ridurre i disagi ed i costi per le aziende di trasporto locali, ma non sono state accolte nell’ordinanza prefettizia. E’ stata scelta la via più semplice. Non mettiamo in dubbio la pericolosità, soprattutto l’estate, dei tratti stradali interessati dal blocco, ma alcune variazioni erano possibili”. 

“A parte le tipologie di traffico esentate dall’ordinanza – ha aggiunto Alessandro Longobardi di CNA Trasporti - per le altre avevamo chiesto una riduzione di un’ora delle fasce orarie di blocco ed una diversificazione dell’ordinanza almeno fra Aurelia ed Emilia. La 206 ha avuto negli anni alcuni miglioramenti viari che consentono di evitare il transito nei centri abitati più densamente abitati, e non ha il traffico continuo di scooter di bagnanti del Romito: almeno su questa poteva essere concessa una restrizione della fascia oraria di un’ora al mattino o alla sera che sembra poco, ma è ciò che consente agli autisti di stare nei tempi di guida obbligatori". 

"I costi aumentano per il maggior chilometraggio, per l’impiego di più autisti e per il salatissimo pedaggio per il quale avevamo chiesto l’esonero per le aziende locali. Niente - ha concluso con amarezza Longobardi -. Il prefetto ha mostrato sensibilità sull’argomento ed ha interessato enti e ministero, ma al momento anche sull’esonero non ci risultano decisioni. Speriamo che almeno su questo punto ci siano ripensamenti, altrimenti il prossimo anno sarà inutile continuare a trovarsi per chiederci il consenso su un atto ritenuto immutabile”.