Cronaca

Neo-poliziotti salvano due vite

Gli agenti, laureati in infermieristica, hanno prestato i primi soccorsi a due persone colte da malore. Il questore: "Grandissima soddisfazione"

Competenza e prontezza. Queste due qualità calzano a pennello ai due neo-poliziotti, entrambi laureati in scienze infermieristiche, che mentre erano in servizio in città, hanno salvato la vita a due persone colte da malore.

Si tratta di due episodi distinti, avvenuti a pochi giorni di distanza l'uno dall'altro. Andiamo in ordine cronologico, partendo da sabato 17 Aprile. Quel giorno, il neo-agente Luca Raffaelli, laureato in Infermieristica nel 2018, ha notato una signora seduta su una panchina. Grazie alle sue competenze mediche, ha subito capito che la donna stava accusando primi sintomi di un malore, prestandole soccorso in attesa dell'arrivo del 118.

Due giorni dopo, l’agente Valerio Celestini, neo laureato (dal 31 Marzo) in Infermieristica, mentre stava passando a bordo di una volante in viale della Libertà, ha visto un anziano accasciarsi a terra. Compresa la gravità della situazione, mentre il collega contattava il 118, il poliziotto-infermiere, insieme a un medico che si trovava casualmente in zona, ha effettuato le manovre di primo soccorso, massaggio cardiaco e ventilazione, che hanno consentito all'uomo di riprendersi. 

Questa mattina il questore Roberto Massucci ha ricevuto nel suo ufficio i due poliziotti, entrati recentemente in servizio a Livorno dopo il corso di agenti della polizia di Stato nelle scuole di Spoleto e Piacenza, esprimendo "Grandissima soddisfazione" nei loro confronti.

"Entrambi laureati in Infermieristica ed impiegati, da subito, nell’ufficio prevenzione Generale e soccorso pubblico - sottolinea la questura - hanno saputo mettere a frutto la loro grande professionalità non solo come poliziotti, chiamati a svolgere la loro attività con meticolosa attenzione nell’ambito del servizio di controllo del territorio, ma anche la loro attenzione a cogliere quei momenti di difficoltà delle persone comuni e a saper intervenire con perspicace prontezza, umanità e professionalità nell’ambito della loro specifica preparazione infermieristica".