"Secondo fonti giornalistiche tedesche e internazionali, il gruppo Rheinmetall sarebbe in fase avanzata di trattativa per la cessione della divisione Power System - che comprende anche lo stabilimento Pierburg di Livorno - al fondo di investimento statunitense One Equity Partners. Si tratterebbe di un’operazione con un acquirente finanziario, orientato a strategie di breve - medio termine, e che non offre garanzie industriali automatiche per la tenuta dei siti produttivi".
Lo scrive Massimo Braccini, segretario generale Fiom Livorno e Grosseto.
"Lo stabilimento di Livorno, con 245 lavoratori altamente qualificati, - prosegue Braccini - rappresenta un presidio industriale strategico per l’intero territorio, con competenze meccaniche e tecniche fondamentali anche nella prospettiva della transizione verso una mobilità sostenibile. Rheinmetall ha comunicato formalmente l’avvio del percorso di dismissione un paio di mesi fa, ma da quel momento non ha fornito alcuna informazione aggiuntiva sullo stato della trattativa, sui soggetti coinvolti o sul destino degli stabilimenti".
"La Fiom - aggiunge Braccini - ha già avviato un confronto con il Comune di Livorno e ha in programma di coinvolgere formalmente la Regione Toscana e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), chiedendo l’apertura di un tavolo istituzionale per garantire trasparenza, tutela dell’occupazione e salvaguardia degli asset produttivi. In coordinamento con la Fiom nazionale, si valuterà se esistono le condizioni per richiedere l’attivazione della Golden Power, affinché l’operazione di cessione venga vincolata a precisi impegni in materia di occupazione, investimenti e stabilità industriale".
"Serve un’azione tempestiva e condivisa a livello sindacale e istituzionale per impedire che decisioni di questa portata vengano prese senza trasparenza né confronto. - prosegue Braccini - Il futuro di centinaia di lavoratori non può dipendere da logiche finanziarie imposte dall’alto. Chiediamo un confronto immediato con Rheinmetall sullo stato della trattativa; l’apertura di un tavolo congiunto con Mimit, Regione Toscana e Comune di Livorno. Chiediamo altresì clausole vincolanti per ogni eventuale acquirente su:mantenimento dell’occupazione; continuità produttiva nello stabilimento, investimenti futuri, rilancio industriale, norme anti delocalizzazione. Valutazione del ricorso alla Golden Power, come già avvenuto in operazioni simili".
"La Fiom continuerà a seguire con la massima attenzione l’evolversi della situazione, a tutti i livelli, con l’obiettivo di difendere i posti di lavoro, il futuro dello stabilimento e il ruolo produttivo del territorio livornese", conclude Braccini.