Cronaca

Spaccio, quattro arresti grazie a Youpol

Le segnalazioni da parte di cittadini della zona sono arrivate tramite il sistema anonimo collegato alla Polizia di Stato

La Polizia di Stato di Livorno nel giro di pochi giorni ha arrestato in due diversi servizi, 4 cittadini di origini tunisine, tutti accusati di spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. 

Come spiega la Polizia di Stato in una nota, decisive sono state le segnalazioni fatte dai cittadini livornesi attraverso l’applicativo Youpol sui continui viavai di persone – tali da far presumere una florida attività di spaccio – in alcune zone centralissime della città. 

Le segnalazioni hanno riguardato via Borra in particolare, ed una nota panetteria, quest’ultima utilizzata dagli spacciatori – secondo le varie segnalazioni pervenute - come base per l’attività di spaccio di stupefacente di diverse tipologie: hashish e cocaina. 

Gli investigatori della Squadra Mobile, coadiuvati di volta in volta da personale dell’Ufficio Immigrazione della Questura e dal Reparto Prevenzione Crimine Toscana, nell’ambito di rinforzati servizi di controllo del territorio e di repressione dei reati inerenti agli stupefacenti fortemente voluti dal Questore di Livorno, ha approfondito entrambe le segnalazioni.

Proprio nella scorsa notte, infatti, in occasione di un’attività di controllo in incognita nei pressi della panetteria, gli agenti della Mobile hanno verificato il contenuto dei messaggi Youpol.

Gli agenti prima hanno notato un uomo arrivare nei pressi dell’esercizio commerciale col proprio scooter per poi fare il suo ingresso nel negozio accompagnato da un cittadino tunisino; all’interno del locale, un secondo tunisino gli ha ceduto, dietro compenso di 20 euro, quelli che gli agenti avrebbero di lì a poco accertato essere 3 grammi di hashish. 

Le immediate perquisizioni dei due tunisini all’interno del locale, estese anche alle rispettive dimore insieme agli agenti delle volanti ed al personale dell’ufficio Immigrazione, hanno permesso agli agenti di trovare altri 80 grammi di hashish circa, oltre a 7 grammi di cocaina suddivisi in quattordici involucri, ed un centinaio di euro in contanti.

I due giovani, rispettivamente di 22 e 21 anni, sono stati portati alla Casa circondariale “Le Sughere”, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Per la gravità accertata, il Questore di Livorno ha disposto la sospensione dell’attività commerciale per un periodo di 7 giorni, dato che le conseguenze criminose accertate avrebbero potuto incidere negativamente sul mantenimento dell’ordine e la sicurezza pubblica.

Scenario molto simile anche la scorsa settimana: questa volta, oggetto delle insistenti segnalazioni dei cittadini, la centralissima via Borra.

Anche qui i residenti si sarebbero lamentati spesso degli “strani giri” da e fuori alcune private abitazioni, tanto da interessarne la Polizia di Stato. 

In occasione di mirato servizio ad “alto impatto”  svolto insieme al Reparto Prevenzione Crimine Toscana e ad una unità cinofila della Guardia di Finanza di Livorno, gli investigatori della Squadra Mobile, dopo numerosi servizi di osservazione intorno ai luoghi segnalati, hanno deciso di entrare in azione lo scorso lunedì notte.

Hanno quindi sottoposto ad un sommario controllo un uomo appena uscito dall’abitazione di interesse, trovandolo in possesso di 13 involucri di cocaina, per un totale di 6 grammi, presumibilmente destinati all’immediata cessione. 

La perquisizione è stata estesa anche all’interno dell’abitazione, dove gli investigatori hanno trovato un secondo uomo anch’esso in possesso di sostanza stupefacente: altri sei grammi suddivisi in 12 involucri.

All’interno dell’appartamento, a suffragare l’ipotesi iniziale dell’esistenza di una florida attività di spaccio e, soprattutto, la precisione delle segnalazioni Youpol, è stato trovato e sottoposto a sequestro denaro in contante per quasi tremila euro, oltre a diverso materiale per il confezionamento dello stupefacente. 

Anche in quest’ultima circostanza, i due, di 26 e 27 anni, sono stati condotti nel carcere di Livorno.