Una media di tre ispezioni al giorno in aziende, in banchina e sulle navi che operano nel porto di Livorno, per accrescere la sicurezza nei luoghi di lavoro.
E' quanto annunciato stamani nel corso di un convegno, organizzato dalla Regione Toscana e dal Comune, che si è svolto proprio a Livorno e dove si è fatto il punto sul "Protocollo speciale" per la sicurezza.
Nel 2020, è stato spiegato, "Sono ben 730 le azioni in programma": ispezioni, sopralluoghi, controlli, verifiche a bordo nave, verifiche a terra e sulle banchine, svolti in collaborazione da tutti gli enti preposti ai controlli.
L’obiettivo generale è di diminuire il numero degli infortuni che avvengono all’interno dell’area portuale, aumentando la presenza degli organi di vigilanza e l’efficacia degli interventi e dei controlli.
"Verrà posta attenzione - è stato sottolineato - anche alle sempre più diffuse forme di esternalizzazione realizzate attraverso il ricorso a catene di appalti e subappalti".
"La precarietà aumenta gli infortuni", ha sottolineato infatti il presidente della Regione Enrico Rossi - "E oggi il 70% delle nuove assunzioni sono per incarichi precari. La sicurezza sul lavoro è data soprattutto dai comportamenti, perché un comportamento corretto può evitare il rischio. Ci sono aziende che hanno individuato le fonti di rischio, fatto formazione e hanno pressoché azzerato infortuni e mortalità. Ma non per tutte è così. È quindi necessario che le forze imprenditoriali e anche quelle sindacali mettano questo aspetto al primo posto".