Lavoro

Unicoop Tirreno, è stato di agitazione

"Le relazioni sindacali sono logorate da mesi” dice la Filcams CGIL, in una fase durante la quale sono in ballo rinnovi e riassetti

Le relazioni sindacali sul territorio avevano subito un colpo già all'inizio della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale della cooperazione “Alle assemblee che avevamo tenuto tra i lavoratori per aggiornarli sull'andamento della trattativa – illustra la Filcams – la cooperativa aveva risposto con delle contro assemblee dai contenuti che siamo stati costretti a contestare, una iniziativa di cui ancora fatichiamo a capire il senso, in quanto la trattativa era ai primi vagiti”.

"Nel corso dei mesi la trattativa per il rinnovo del contratto è andata in stallo e oggi stagna, anche se un prossimo incontro è previsto a Roma il 16 settembre", spiega ancora la Cgil.

"Il punto di tensione maggiore, comunque, in Unicoop Tirreno si è raggiunto in merito alla gestione degli accordi di flessibilità, accordi sottoscritti principalmente dalla Filcams negozio per negozio, mediati secondo le esigenze di azienda e dipendenti e condivisi, poi, dai lavoratori e dalle lavoratrici interessati".

“Negli accordi di flessibilità – spiega la Filcams – è previsto un periodico aggiornamento sulla gestione dello strumento, ma la Rete Vendite di Unicoop Tirreno, soppiantando le relazioni sindacali, ha interrotto la condivisione, applicando straordinari per alcuni e flessibilità per altri, e le buone, corrette e costruttive relazioni sindacali, tenute fino a questo momento, hanno subito un colpo durissimo”.

"Da mesi i lavoratori e le lavoratrici subiscono azioni unilaterali, che stanno minando il clima nei negozi e sede, in un momento delicato durante il quale è sul piatto non solo il rinnovo del CCNL, ma anche e soprattutto un riassetto societario di Unicoop Tirreno. Ci troviamo di fronte a comportamenti contraddittori da parte di un gruppo dirigente assente – conclude la Filcams – e non possiamo continuare a sopportare le prevaricazioni che, giornalmente, i dipendenti subiscono e per cui chiediamo da mesi un confronto che tarda ad arrivare. In questa fase di riassetto degli organismi dirigenti e non solo, sarà impossibile, per chi prenderà le redini della cooperativa, procedere a una riorganizzazione senza coinvolgere l'organizzazione sindacale e i lavoratori”.