Lavoro

"Raffineria Eni, posti di lavoro a rischio"

Per l'Usb sarebbero decine i lavoratori, fra interni e aziende in appalto, che rischierebbero il posto in "Fase 2". Lettera ai sindaci e a Simoncini

La Raffineria Eni di Stagno

Il sindacato Usb Livorno chiede un tavolo di crisi alla dirigenza della Raffineria Eni, ai sindaci di Livorno e Collesalvetti, Luca Salvetti e Adelio Antoni, e a Gianfranco Simoncini, consulente per il lavoro del Presidente della Regione Toscana.  Con la "fase 2" dopo l'emergenza Covid, questo l'allarme lanciato da Usb, decine di lavoratori rischiano di perdere il posto.

"Con l’inizio della fase Covid-19 Eni ha tagliato i finanziamenti alle attività “nuove realizzazioni” - segnalano dal sindacato -, ad oggi risultano bloccati per tutto il 2020. Gli interventi di manutenzione sono stati limitati ai soli interventi “a rottura”, con riduzione delle squadre di manutenzione operative. Nel mese di luglio scadranno i contratti di appalto di diverse aziende, non ci sono notizie in merito alle nuove gare d’appalto o a possibili proroghe".

"Il 5 luglio 2020 per molte delle aziende dell’indotto Eni cesserà la CIG Covid-19 - questo il quadro all'interno della Raffineria Eni di Stagno, delineato dall'Usb Livorno -, considerando che i permessi e le ferie per molti lavoratori sono già state utilizzate nella prima fase pre-Cassa Integrazione Guadagni, dal 6 luglio ci saranno molti lavoratori e le loro famiglie senza uno stipendio. Per quanto sopra chiediamo un tavolo di confronto al fine di valutare l’impatto sul livello occupazionale, in caso contrario ci riserviamo di adottare ogni azione al fine di tutelare i lavoratori".