Cronaca

Nave con 53 naufraghi diretta a Livorno

A bordo ci sono soprattutto minori bisognosi di cure. Sos Mediterranee denuncia l'assegnazione di un porto troppo lontano per lo sbarco

La nave ong Ocean Viking

"Un fine settimana caotico nel Mediterraneo centrale ha portato a un respingimento illegale in Libia, a possibili perdite di vite umane e a navi mercantili e umanitarie lasciate senza supporto o istruzioni dalle autorità responsabili del coordinamento dei soccorsi".

Lo scrive Sos Mediterranee in merito ad una operazione di soccorso di 114 migranti, andata avanti per oltre 48 ore e che ha visto impegnate tre diverse navi. 

I naufraghi erano a bordo di una barca di legno affollata e "in pericolo" segnalata da Alarm Phone nella Sar libica.

"I sopravvissuti sono stati separati in tre diverse operazioni di soccorso e altrettante destinazioni", spiega Sos Mediterranee.

Il primo intervento di soccorso è avvenuto da parte di un mercantile, sabato sera. 35 persone sono state salvate ma a causa del maltempo e del buio il mercantile non è riuscito a  terminare il salvataggio. 

"Nonostante le preoccupazioni del capitano per le implicazioni legali - prosegue Sos Mediterranee - al mercantile è stato dato l'ordine illegale di sbarcare i sopravvissuti in Libia".

Ieri sera, un'altra nave civile ha soccorso altre 26 persone dalla stessa barca. 

"Non ha potuto recuperare le altre a causa del peggioramento delle condizioni del mare", evidenzia l'ong.

Le autorità italiane hanno assegnato loro Lampedusa come porto sicuro.

L'Ocean Viking è arrivata poco dopo e ha soccorso le 53 persone rimaste. Tra loro c'erano 6 bambini, 19 donne e 28 minori non accompagnati. 

I sopravvissuti hanno detto all'equipaggio che almeno tre persone sono cadute in mare durante il drammatico viaggio iniziato il 22 Maggio e sono ora disperse. 

"Molti naufraghi sono in gravi condizioni di salute, la maggior parte sono bambini, molti dei quali non accompagnati", prosegue la ong.

Alla Ocean Viking è stato assegnato il porto di Livorno.

"Dista 1.150 chilometri, un porto più vicino è fondamentale: hanno bisogno di un accesso immediato alle cure", denuncia la ong.