"Un fine settimana caotico nel Mediterraneo centrale ha portato a un respingimento illegale in Libia, a possibili perdite di vite umane e a navi mercantili e umanitarie lasciate senza supporto o istruzioni dalle autorità responsabili del coordinamento dei soccorsi".
Lo scrive Sos Mediterranee in merito ad una operazione di soccorso di 114 migranti, andata avanti per oltre 48 ore e che ha visto impegnate tre diverse navi.
I naufraghi erano a bordo di una barca di legno affollata e "in pericolo" segnalata da Alarm Phone nella Sar libica.
"I sopravvissuti sono stati separati in tre diverse operazioni di soccorso e altrettante destinazioni", spiega Sos Mediterranee.
Il primo intervento di soccorso è avvenuto da parte di un mercantile, sabato sera. 35 persone sono state salvate ma a causa del maltempo e del buio il mercantile non è riuscito a terminare il salvataggio.
"Nonostante le preoccupazioni del capitano per le implicazioni legali - prosegue Sos Mediterranee - al mercantile è stato dato l'ordine illegale di sbarcare i sopravvissuti in Libia".
Ieri sera, un'altra nave civile ha soccorso altre 26 persone dalla stessa barca.
"Non ha potuto recuperare le altre a causa del peggioramento delle condizioni del mare", evidenzia l'ong.
Le autorità italiane hanno assegnato loro Lampedusa come porto sicuro.
L'Ocean Viking è arrivata poco dopo e ha soccorso le 53 persone rimaste. Tra loro c'erano 6 bambini, 19 donne e 28 minori non accompagnati.
I sopravvissuti hanno detto all'equipaggio che almeno tre persone sono cadute in mare durante il drammatico viaggio iniziato il 22 Maggio e sono ora disperse.
"Molti naufraghi sono in gravi condizioni di salute, la maggior parte sono bambini, molti dei quali non accompagnati", prosegue la ong.
Alla Ocean Viking è stato assegnato il porto di Livorno.
"Dista 1.150 chilometri, un porto più vicino è fondamentale: hanno bisogno di un accesso immediato alle cure", denuncia la ong.