Al Ministero dello Sviluppo economico, il tavolo sul futuro della raffineria Eni di Livorno continua a discutere dell'azienda e del suo rilancio. Alla presenza dei viceministri Alessandra Todde e Gilberto Fratin, oltre ai vertici di Eni, anche i rappresentanti nazionali e locali dei sindacati e del territorio.
Nell'incontro, secondo quanto riportato da Fialc Cisal, Eni ha garantito di non volersi disimpegnare dal sito, proponendo un rilancio dello stesso attraverso un percorso di trasformazione e riconversione a bioraffineria finalizzata alla produzione di biocarburante idrogenato.
"C'è cauto ottimismo. Riteniamo fondamentale che anche il mercato italiano, attraverso nuove norme e volontà politiche, impegni maggiormente l'utilizzo dei biocarburanti - ha specificato il rappresentante di Fialc Cisal e responsabile del settore Eni, Massimo Pagliara - vi è comunque la necessità impegnare il gruppo Eni, attraverso l’interlocuzione del Governo, a scongiurare ogni possibile disagio occupazionale, salvaguardando le maestranze e l’economia del territiorio, considerato che il sito occupa circa 400 lavoratori diretti e un migliaio di lavoratori dell’ indotto”.