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Olimpiadi, Irene Vecchi ad un soffio dal podio

Amarezza per la schermitrice labronica, con la squadra italiana della sciabola uscita sconfitta dalla finale per la medaglia di bronzo

Irene Vecchi sulla pedana di Tokyo 2020

Nell’ottava giornata del programma della scherma all’Olimpiade di Tokyo 2020, dedicata alla sciabola femminile a squadre, l'Italia è rimasta ai piedi del podio. La squadra composta dalla capitana livornese Irene Vecchi, con Rossella Gregorio, Martina Criscio e Michela Battiston, è stata sconfitta dalla Corea per 45-42 nella finale per la medaglia di bronzo. Un match che lascia grandi rimpianti considerando che le azzurre avevano accumulato un vantaggio di 10 stoccate, prima di farsi recuperare dalle avversarie. Arriva così un quarto posto per la squadra delle sciabolatrici, proprio come cinque anni fa a Rio.

La finanziera ha commentato la gara con rammarico per la mancata medaglia: “Sembra un po’ una maledizione. Abbiamo rivisto il mostro di cinque anni fa a Rio ed è grande il rammarico per la medaglia solo sfiorata. La sciabola è un’arma velocissima e non lascia scampo quando subisci un passaggio a vuoto. Sfido chiunque a non subire la tensione in pedana. Eravamo in vantaggio, loro non avevano nulla da perdere e sono riuscite a recuperare. Perché è accaduto? Di questi panorami se ne vedono mille nell’arco di una stagione, non è la prima né sarà l’ultima rimonta. La scherma è fatta anche di questo. Abbiamo provato fino alla fine a riprendere in mano l’assalto, dispiace non avercela fatta. Bisogna saper accettare anche la sconfitta, riconoscendo che in questi anni anche le nostre avversarie si sono rese più competitive. Noi siamo arrivate qui con la consapevolezza d’aver fatto tanto e aver dato il massimo”.

L'Italia aveva battuto nei quarti di finale la Cina per 45-41 disputando un assalto di grande personalità, condotto sempre in vantaggio fin dal principio. Un ottimo approccio, prima dello stop in semifinale. Le azzurre del ct Giovanni Sirovich hanno infatti perso contro la Francia con il punteggio di 45-39 in un match che ha visto le transalpine sempre in vantaggio e in cui non è bastato un grande parziale di Michela Battiston, subentrata dalla panchina nella terzultima frazione e artefice di un sontuoso +13.

La medaglia d'oro è andata alla Russia che ha sconfitto in finale la Francia per 45-41.