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Cronaca mercoledì 20 settembre 2023 ore 08:35

Detenuto ne picchia un altro e un agente

Il sindacato Sappe torna a chiedere provvedimenti e riforme per tutelare gli agenti della polizia penitenziaria e per gestire le carceri



LIVORNO — Ancora tensioni nella Casa Circondariale di Livorno. Lo denuncia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPe, per voce del segretario regionale della Toscana Francesco Oliviero.

“Ancora una volta siamo costretti a raccontare episodi violenti che coinvolgono il personale di Polizia Penitenziaria. Questa volta sono i colleghi di Livorno ad essere stati aggrediti. Durante la distribuzione del vitto, il detenuto lavorante Della Sezione Nuovi Giunti, di origini italiane, per motivi ancora da accertare veniva violentemente colpito da un altro detenuto, di origini libiche, al volto ed alla tempia. Il detenuto lavorante perdeva conoscenza ma nel momento in cui il personale di Polizia Penitenziaria è intervenuto, il protagonista dell'aggressione continuava, con crudeltà e cattiveria inaudita, a colpire con calci e pugni la testa dell'ormai incosciente detenuto”, spiega Oliviero in una nota.

“Gli agenti - prosegue Oliviero - sono riusciti a mettere in sicurezza l'aggredito presso gli uffici della Matricola e, contestualmente, richiedevano l'intervento dei medici. Il detenuto libico a quel punto iniziava ad aggredire il personale perché il suo intento era quello di continuare l'aggressione nei riguardi dell'italiano e solo dopo un lungo intervento si è riuscito ad evitare il peggio. Diversi agenti sono in attesa di prognosi per i colpi ricevuti”. 

Senza appello la denuncia del responsabile del SAPPE della Toscana: “Ormai la situazione delle carceri toscane è fuori controllo: il personale è sfiduciato ed ogni mattina non sa se riesce a tornare a casa dai propri familiari. Ciò che più dispiace è l'assenza di provvedimenti risolutivi da parte del Provveditorato Regionale”.

“Non ci sono più parole per descrivere le gravi condizioni di disagio lavorativo in cui versa la Polizia Penitenziaria”, denuncia Donato Capece, segretario generale del SAPPE: “Le quotidiane grida d'allarme del SAPPE continuano a rimanere incredibilmente inascoltate dai preposti vertici istituzionali: solo proclami e belle parole, ma, di concreto, il nulla". 

“E’ fondamentale dare corso a riforme davvero strutturali nel sistema penitenziario e dell’esecuzione della pena nazionale, a cominciare dall’espulsione dei detenuti stranieri, specie quelli – e sono sempre di più – che, ristretti in carceri italiani, si rendono protagonisti di eventi critici e di violenza durante la detenzione”, conclude Capece.


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