Ogni anno l’Italia, con una flotta di oltre 12.200 pescherecci, impiega circa 14.000 tonnellate di EPS, pari a circa 50 milioni di cassette in polistirolo monouso per il trasporto e la vendita della merce ittica. Le microplastiche derivanti dalla loro frammentazione in mare danneggiano gli habitat e le specie marine, con potenziali ripercussioni negative sulla salute dell’uomo che può ingerirle attraverso il consumo di pesce.
A dare l’allarme sugli effetti drammatici provocati all’ecosistema marino dal polistirolo è la Fondazione Marevivo, che con la Campagna nazionale “BlueFishers”, lanciata nel 2024 a Viareggio, ha l’obiettivo di contrastare questo fenomeno proponendo ai pescatori la sostituzione delle cassette in polistirene espanso (EPS) con contenitori riutilizzabili e l’adozione di buone pratiche nelle comunità locali.
Ieri, lunedì 14 Luglio, a Livorno presso la sede di Slow Food e a Talamone all’Hotel Baia di Talamone si sono tenuti due eventi di presentazione della campagna, cui hanno aderito 18 imbarcazioni della piccola pesca artigianale, le quali, grazie al progetto internazionale End Plastic Soup - Tuscany in Action finanziato dal Rotary Toscana Distretto 2071, riceveranno 500 cassette riutilizzabili e riciclabili in polipropilene, in sostituzione di quelle in polistirolo, prodotte dalla DuWo.
Anche grazie alla collaborazione con FedagriPesca Confcooperative sono state coinvolte quest’anno le Cooperative di pescatori Omega 3 e Azimut di Livorno, la Cooperativa San Leopoldo di Marina di Grosseto e Paolo il pescatore di Talamone.
“Riparte l’attività di Marevivo per promuovere a livello locale e nazionale l’eliminazione dell’EPS nel settore ittico, sia attraverso il progetto BlueFishers sui territori, sia mediante l’attività di pressing a istituzioni e governo per favorire la produzione di una legge ad hoc – dichiara Laura Gentile, Coordinatrice nazionale del progetto per la Fondazione Marevivo. – Nonostante siano molti a ripensare le proprie pratiche di pesca e a cercare soluzioni più ecologiche, la strada verso la piena sostenibilità ambientale nel comparto ittico è complessa e dipende da fattori politici, risorse disponibili e consapevolezza ambientale. In questo senso un plauso va al Veneto, che con la Legge regionale n. 5 del 13 maggio 2025 promuove la sostituzione dei contenitori di prodotti ittici in polistirene con contenitori in materiale sostenibile, per contrastare la diffusione delle microplastiche nelle acque interne e marine. Mi auguro che anche le altre Regioni vogliano seguire questa buona prassi”.
“End Plastic Soup Tuscany in Action è un progetto triennale del Distretto Rotary 2071 della Toscana, che ha lo scopo di sensibilizzare la collettività sul tema dell’inquinamento da plastica in mare, attraverso una serie di interventi sulla costa toscana. Durante il primo anno abbiamo realizzato diversi eventi di formazione, prendendo accordi per la distribuzione di materiale informativo tra i cittadini, nelle scuole e presso i parchi che si trovano in prossimità della costa - afferma Nunzia Costantini, Referente distrettuale del progetto End Plastic Soup - Tuscany in Action. - In fase progettuale, abbiamo scelto di collaborare al progetto BlueFishers di Marevivo, in quanto rappresenta un raro esempio di intervento efficace e sostenibile in campo ambientale, in grado di coniugare risultati immediati, attività di sensibilizzazione e partecipazione attiva degli utenti. Le attività del Rotary ben si integrano con quelle promosse da Marevivo, proprio perché le due realtà si rivolgono a cluster diversi della società, coinvolgendo anche diversi livelli della filiera produttiva. La condivisione delle soluzioni per far fronte alle criticità ambientali non può che passare da una presa di coscienza collettiva: la consapevolezza che il patrimonio naturale è un bene comune da tutelare”.
“Come Delegazione Toscana di Marevivo, siamo orgogliosi di accogliere nel nostro territorio un’altra azione della Campagna nazionale Bluefishers. Dopo Viareggio, infatti, il progetto coinvolgerà alcune cooperative di Livorno, Marina di Grosseto e Talamone - dichiara Marina Gridelli, Responsabile Delegazione Marevivo Toscana. - Siamo lieti della collaborazione dei pescatori che hanno dimostrato una notevole attenzione alla sostenibilità della loro attività. Un ringraziamento speciale va al Distretto 2071 del Rotary che, con lungimiranza, ha finanziato questa importante campagna, simboleggiata dalle cassette blu che contribuiranno a proteggere il mare che tanto amiamo”.
“Siamo felici che, dopo l'esperienza di BlueFishers a Viareggio, anche a Livorno, Marina di Grosseto e Talamone, le nostre cooperative e i nostri pescatori possano avere la possibilità di collaborare con Marevivo con l’obiettivo di arrivare a eliminare completamente il polistirolo dalle loro attività - dichiara Andrea Bartoli, Vicepresidente e responsabile del settore pesca e acquacoltura di FedagriPesca Confcooperative Toscana. - La pesca artigianale è da sempre un settore particolarmente attento alla sostenibilità ambientale. Le nostre cooperative ormai da anni mettono in campo iniziative e collaborazioni con numerosi enti e associazioni per uno sviluppo sempre più sostenibile del settore”.
“È sempre un piacere riuscire, nel proprio piccolo, a salvaguardare l’ambiente, a proteggerlo e a prendersene cura per quanto possibile. Serve a noi, ma soprattutto alle generazioni future alle quali stiamo dando un grande segnale - dichiara Giovanna Assenzio, Presidente e armatore della Cooperativa Omega 3. - Troviamo molta plastica all’interno dei pesci e questo è un segnale molto preoccupante per la salute del mare e dell’uomo. Quindi grazie per questa iniziativa che ci ricorda anche l’importanza di promuovere leggi che vietino le cassette di polistirolo usa e getta utilizzate nel comparto ittico”.
“La piccola pesca è un settore importante per il nostro territorio, il pescatore oggi, nonostante il problema del ricambio generazionale che è quasi nullo, sta modificando il proprio modo di vivere il mare: da sfruttatore delle risorse a gestore del mare, sentinella dell'ambiente - afferma Daniele Conti della Cooperativa pescatori San Leopoldo di Marina di Grosseto. - Un'imbarcazione della piccola pesca esce in mare in media tra le 120 e 150 giornate, con un impiego di cassette monouso variabile in funzione della quantità e qualità di pesce che si aggira intorno alle 10 cassette al giorno. È quindi facile immaginare l'importanza di questo progetto che consente, attraverso l'impiego di cassette riutilizzabili, di eliminare dall'ambiente le centinaia e centinaia di cassette monouso in polistirolo che contribuiscono all' inquinamento del nostro mare”.
“Sono davvero orgoglioso di partecipare al progetto BlueFishers che con le cassette riutilizzabili mi fornisce uno strumento di lavoro finalizzato a un’attività sempre più sostenibile - dichiara Paolo Fanciulli. – Faccio il pescatore, ma sono da sempre impegnato nella protezione dell’ambiente marino con diversi progetti come la Casa dei pesci e la Casa dei polpi”.
Nel settore ittico l’Italia ha, purtroppo, un triste primato: il tasso di consumo di polistirene espanso (EPS) più alto d’Europa. Fra tutte le plastiche, l’EPS è uno dei rifiuti in plastica maggiormente presenti in mare, in spiaggia e lungo le coste, a causa della sua dispersione incontrollata dovuta all’abbandono volontario o involontario, alla fragilità del materiale di cui è composto e al basso tasso di riciclo dopo il suo utilizzo. Secondo una ricerca del Dipartimento di Scienza, della Vita e dell’Ambiente dell’Università Politecnica delle Marche, tra i rifiuti plastici analizzati, l’EPS è il polimero in grado di assorbire e veicolare il maggior numero di contaminanti metallici innalzando il rischio di contaminazione per le specie che ne ingeriscono i frammenti.
Attualmente, sia a livello nazionale che internazionale, non esistono norme in vigore che vietino l’uso del polistirolo nel settore ittico. Sebbene il divieto di utilizzo di plastica monouso rimanga un principio cardine della normativa europea, l’impiego di cassette in EPS rimane una prassi stabile nei Paesi dell’Unione con tutte le implicazioni già enunciate che allontanano sempre di più l’Italia e l’Europa dall’obiettivo 14 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile, ovvero la tutela degli ecosistemi marini. Anche per questo con “BlueFishers”, Marevivo sta richiamando l’attenzione dei decisori sull’importanza di promuovere leggi che vietino le cassette di polistirolo usa e getta utilizzate nel comparto ittico e di sensibilizzare i pescatori sul tema.
Lo scopo è ridurre l’inquinamento marino, limitare il ricorso agli imballaggi in plastica monouso e promuovere il loro riuso e riciclo in un’ottica di economia circolare.
Lo scorso anno a “BlueFishers” hanno aderito 70 pescatori e 58 imbarcazioni della Cittadella della Pesca di Viareggio che hanno sostituito i vecchi contenitori con oltre 2300 cassette di polipropilene riutilizzabili, acquistate grazie al contributo della Tuscany Environment Foundation, che ha creduto nella prima azione pilota del progetto. Si stima che i pescatori coinvolti, nei soli primi 6 mesi di attività, abbiano potenzialmente risparmiato al mare oltre 35.000 cassette di polistirolo, contribuendo a scongiurare il loro impatto nocivo sull’ambiente.