Era il 2013 quando la Fedelpol venne sequestrata per presunti legami tra i vertici dell'azienda e la mafia. Sono passati tre anni e quel capitolo si è chiuso ma le banche non erogano il credito.
“Il destino di Fedelpol (istituto di vigilanza privata) ormai è segnato – afferma con rammarico Giordano Fioretti, che segue la vertenza per la Filcams Cgil – presto saremo in prefettura per un tavolo di concertazione, durante il quale l’azienda probabilmente confermerà l’avvio delle procedure di dismissione”.
Ora, secondo Fioretti, per i dipendenti si aprono due strade. “Ci è stata ventilata la possibilità dell’affitto di ramo d’azienda – dice il sindacalista – ma i dipendenti hanno manifestato l’intenzione di proseguire l’attività di Fedelpol fondando una propria cooperativa, iniziativa per cui c’è anche l’interessamento dell’associazione Libera, con cui la Cgil collabora a tutti i livelli”.
Quale sia l’opzione più probabile e vantaggiosa per i lavoratori è ancora oggetto di discussione, ma la Filcams Cgil fa delle rivendicazioni chiare: “La migliore opzione – conclude Fioretti – è quella che garantirà finalmente una ritrovata stabilità per Fedelpol con il mantenimento dei livelli occupazionali, una soluzione dove i lavoratori di Fedelpol abbiano tutti pari dignità”