"La Fp-Cgil Livorno denuncia la grave situazione di degrado che continua a persistere nell’istituto penitenziario Le Sughere di Livorno. In mancanza di interventi ed investimenti i problemi strutturali - già ampiamente segnalati – stanno diventando sempre più gravi".
Si apre così una nota di Elisabetta Nesi, Fp-Cgil Livorno.
"Anche le zone interdette e transennate per rischio crollo stanno aumentando inevitabilmente. - prosegue Nesi - Senza contare che i locali dove lavora il personale amministrativo sono gravemente fatiscenti, insalubri e inadeguati all’esercizio dell’attività lavorativa: tutto ciò mette a rischio la salute e la sicurezza di lavoratrici e lavoratori.
La caserma è agibile solo per una piccola parte, la mensa è stata chiusa, gli interventi negli spogliatoi non hanno certo reso dignitoso tale luogo. E il numero degli uffici interdetti dai vigili del fuoco aumenta costantemente".
"I dipendenti del dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria si trovano ad operare in un “cantiere in perenne evoluzione” che di fatto impedisce anche interventi di manutenzione ordinaria agli impianti e alle strutture. - aggiunge Nesi - Anche l’acquisto di un condizionatore diventa un obiettivo difficilmente raggiungibile. Gli interventi che si sono susseguiti negli anni sono da considerarsi già vecchi, sia per quanto riguarda la loro concezione che per quanto riguarda l’usura dei materiali. Da evidenziare inoltre che alcuni interventi programmati non sono ancora stati terminati".
"Tutto ciò denota la mancanza di una visione di progetto generale: l’unica volontà sembra essere quella di tamponare situazioni critiche con interventi temporanei. Con l’apertura dei nuovi padiglioni in vista dell’aumento della popolazione carceraria deve essere prevista una riorganizzazione delle infrastrutture che insistono sull’istituto. Tutto ciò deve andare di pari passo ad una ristrutturazione globale del sistema. - prosegue Nesi - Il carcere Le Sughere è una struttura ben integrata nel tessuto sociale cittadino: la situazione di degrado in cui si trova deve interessare tutte e tutti, a partire dalle istituzioni. Di non secondaria importanza è la struttura di Gorgona: in questo caso alle criticità che denunciamo per la struttura di Livorno si devono aggiungere le problematiche legate all’insularità".
"Le istituzioni che dovrebbero intervenire - a partire da provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria - sono latitanti o inefficienti: vige la regola dello scaricabarile che alla fine inevitabilmente ricade sul senso di appartenenza e sullo spirito di servizio. Le varie visite del sottosegretario Andrea Delmastro non hanno generato miglioramenti: come al solito si sono rivelate solo passerella per la politica. -conclude Nesi - Sollecitiamo pertanto l’intervento della politica livornese e delle istituzioni interessate al fine di garantire il diritto alla salute e alla sicurezza di chi lavora e la dignità della popolazione carceraria".