Attualità

I negozianti fanno un comitato

Sicurezza, illuminazione, fioriere, telecamere. I negozianti di via Ricasoli costitutiscono un comitato per contare di più

Un maggior presidio da parte delle forze dell'ordine e della polizia municipale, soprattutto nelle ore del tardo pomeriggio d'inverno, in modo che gli imprenditori della strada si sentano sicuri al momento di chiudere le attività.


Lampioni accesi (ed eventualmente anche la sostituzione delle attuali lampade con lampade al LED di ultima generazione, che consumano ed inquinano meno illuminando di più) perché la sicurezza e il decoro si ottengono prima di tutto con l'illuminazione.

Sostituzione delle attuali fioriere con un servizio di telecamere a varco attivo/non attivo o il presidio costante ai due ingressi dei vigili urbani.

Queste le principali richieste attorno a cui si è costituito il “Comitato di via Ricasoli”, a seguito di una assemblea che si è tenuta alla presenza del presidente della Confcommercio provinciale di Livorno Alessio Carraresi e del direttore Federico Pieragnoli.

Il gruppo di coordinamento della strada è formato da Enrico Aiello di Swatch, il coordinatore, Daniele Apolloni di John Ashfield, Gianni Cuccuini del negozio omonimo, e Augusto Martinelli di Miura – Armani.

“E' urgente – ha affermato Aiello – risolvere i problemi legati alla sicurezza e su questo tema vogliamo farci portavoce della strada presso il Comune. Ma dobbiamo anche pensare agli ingorghi in prossimità delle fioriere, con mezzi che per fare manovra montano sul marciapiede creando seri pericoli all'incolumità dei passanti. E' recentissimo il caso di mezzi di soccorso impossibilitati ad accedere alla via”.

Il presidente di Confcommercio Alessio Carraresi ha sottolineato che il comitato è uno strumento in più a tutela della strada ma anche un modo di intendere i centri urbani che Confcommercio intende perseguire e diffondere. “Via Ricasoli è una delle strade principali dello shopping livornese ma il nostro è un tentativo che non si limita alla via: partiamo da qui per poi allargare le buone pratiche a tutto il centro e oltre”.