Attualità

"I ritardi aggravano la crisi"

La segreteria confederale della Cgil di Livorno: "Attuare gli impegni presi dalle istituzioni attraverso gli accordi di programma"

Per il sindacato il primo passo dovrebbe essere la nomina del presidente dell'autorità portuale "La cui vacatio -scrive la Cgil- rischia di compromettere molte situazioni, tra cui la ripresa delle attività dello stabilimento Grandi Molini"

La segreteria della Cgil riflette sul da farsi post referendum: “Spetta al Capo dello Stato trovare una soluzione positiva alla crisi che non vanifichi gli impegni assunti in questi anni sul territorio”.

“Andare al voto in tempi brevi -sottolinea il sindacato- rischia di bloccare il lavoro della legislatura e di vedere un ulteriore slittamento degli interventi che, per il nostro territorio, significa l'aggravarsi della crisi”.

“Il dramma della disoccupazione e della precarietà, soprattutto giovanile, il crescere della povertà, nonché la più generale condizione di diseguaglianze crescenti e di stagnazione dei consumi – prosegue la segreteria confederale - impongono come priorità l'attuazione di politiche economiche e sociali volte alla crescita ed all'equità. In questo contesto la Cgil Provincia di Livorno esprime forte preoccupazione per la situazione socio economica dell’Area Livornese, che la crisi politica rende ancora più drammatica”.

Secondo il sindacato “I ritardi rendono più drammatica la situazione sociale del nostro territorio. Lo slittamento dei tempi sulla nomina del presidente dell’autorità portuale di sistema di Livorno- Piombino, i ritardi sulla gara per la Darsena Europa, i ritardi inerenti la gara della Porto 2000, la mancata definizione della gara sui bacini – illustra la Cgil di Livorno - stanno causando pesanti ritardi sul possibile rilancio dell’area e, a tutto questo, si potrebbero sommare i ritardi relativi alla banchina dei Grandi Mulini, che rischiano di compromettere la ripresa dell’attività” tutto questo è inaccettabile e incomprensibile.

“A tutto questo -afferma la Cgil- va aggiunto il gravissimo mancato rispetto degli impegni assunti dal governo in materia di ammortizzatori sociali e sul sostegno al reddito”

“La situazione tra Livorno e Piombino – conclude la Cgil – si sta aggravando e rischia di precipitare, se lo sciopero dello scorso luglio non è bastato, se non è stata sufficiente l'espressione del disagio avvenuta attraverso il voto, ci troveremo costretti a nuove forme di lotta, perché nessuno, anche in tempi di crisi, deve essere lasciato indietro”.