Attualità

La festa della Patrona della Toscana

Madonna di Montenero: il presidente del consiglio regionale Giani, "Da settant’anni punto di riferimento dell’identità toscana"

Sono iniziative come questa che danno il senso pulsante dell’identità toscana, dove si incontrano l’elemento religioso, bello, profondo, con lo spirito civile dei nostri comuni”. 

Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Eugenio Giani, questa mattina al Santuario della Madonna delle Grazie di Montenero, dichiarata il 15 maggio 1947 da Papa Pio XII “Mater Etruriae”, Patrona della Toscana. Da allora, ogni anno in quella data si radunano tutte le diocesi toscane per donare l’olio santo.

Il presidente ha ringraziato per la loro presenza sindaco e vescovo di Livorno, Filippo Nogarin e Simone Giusti, i trenta Gonfaloni e comuni presenti (Arcidosso, Calci, Calcinaia, Campiglia marittima, Capraia, Carmignano, Castagneto Carducci, Castelfranco Pian di Sco, Chiusi, Collesalvetti, Guardistallo, Impruneta, Livorno, Massa e Cozzile, Montecatini, Monteriggioni, Pisa, Ponsacco, Ponte buggianese, Pontremoli, Prato, Rosignano, San Giovanni Valdarno, San Miniato Santa Croce sull’Arno, Seravezza, Vecchiano, Firenze, cui si aggiungono le province di Livorno, Massa e Pisa), i rappresentanti della Regione (l’assessore Cristina Grieco ed i consiglieri Antonio Mazzeo e Francesco Gazzetti) e del Senato della Repubblica (vicepresidente Rosa Maria De Giorgi). “Siamo l’unica regione con una propria identità culturale da tremila anni. Dobbiamo esserne orgogliosi e, in occasioni come questa, dare un segnale un po’ a tutta Italia – ha sottolineato Eugenio Giani - La Madonna di Montenero, con alle sue spalle la Galleria dei Comuni dove sono presenti tutti gli stemmi dei municipi della nostra regione, è diventata punto di riferimento dei nostri valori e della nostra spiritualità. La Toscana è una terra di religiosità diffusa, che fa da tessuto connettivo alla società civile. Non dimentichiamo mai che la nostra Costituzione afferma solennemente che la Repubblica, una ed indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali.”