Attualità

Mala movida, nasce il comitato Modì

Un comitato di cittadini per denunciare la situazione di invivibilità in alcune zone. A breve incontro in Prefettura

Foto di repertorio

I residenti delle aree del centro cittadino maggiormente interessate dal fenomeno della mala movida a Livorno tra cui via Cambini, via Roma, via Marradi e piazza Attias, si sono riuniti nel Comitato Modì, comitato di cittadini in fase di costituzione, per rappresentare in modo unitario e strutturato le istanze di chi vive quotidianamente una situazione di forte disagio.

"La decisione di rendere pubblica la situazione - si legge in una nota - nasce dal perdurare di criticità persistenti che, nonostante segnalazioni ripetute e interventi formali, continuano a incidere in modo significativo sulla vivibilità urbana e sulla sicurezza: rumori notturni fino a tarda ora, schiamazzi, degrado, sosta selvaggia e una crescente percezione di insicurezza".


'Il Comitato Modì - prosegue la nota - avvia interlocuzioni con tutte le istituzioni, gli organi e le amministrazioni competenti, non limitandosi al solo ambito comunale, affinché le problematiche segnalate vengano affrontate in modo coordinato e strutturale, tenendo conto sia dei profili di ordine pubblico sia della tutela della qualità della vita dei residenti".


"In questo contesto, nei prossimi giorni è previsto un incontro in Prefettura, che rappresenterà un primo momento di confronto istituzionale sulla situazione e sulle possibili misure da adottare. A supporto delle segnalazioni, il Comitato ha raccolto documentazione fotografica e video, ora resa pubblica, che testimonia quanto avviene regolarmente nelle ore serali e notturne nelle aree interessate.
L’obiettivo del Comitato Modì è promuovere un confronto istituzionale serio e trasparente, finalizzato all’adozione di misure concrete ed efficaci, controlli adeguati e una gestione della movida compatibile con il diritto dei cittadini al riposo, alla sicurezza e alla vivibilità degli spazi urbani. Il Comitato seguirà con attenzione gli sviluppi e gli esiti dei confronti istituzionali avviati, ritenendo non più rinviabile un intervento strutturale sul fenomeno", si conclude la nota.