Attualità

Comitato No Cubone, "basta cemento"

"Rapporto ISPRA e consumo di suolo a Livorno: il “Cubone” simbolo di scelte urbanistiche da fermare".

Foto di Roberta Diciotti

"Secondo i dati dell’ultimo rapporto ISPRA sul consumo di suolo in Italia, Livorno registra tra il 2019 e il 2024 una perdita netta di 14 ettari di suolo, con un’accelerazione di 3,58 ettari consumati solo tra il 2023 e il 2024. Complessivamente il territorio comunale ha raggiunto 2.935 ettari di superfici impermeabilizzate, pari al 28% della superficie totale: una percentuale tra le più alte della Toscana. A livello nazionale, Livorno si colloca al 19esimo posto tra i Comuni con più di 100.000 abitanti per percentuale di suolo consumato al 2024".

Il Comitato No Cubone chiede di fermare il cemento.

"La situazione è ancora più grave se si considera che gran parte del territorio comunale è collinare e non urbanizzabile. - prosegue il Comitato - Nella sola fascia pianeggiante fino a 10 metri sul livello del mare, il consumo di suolo ha già raggiunto il 75% della superficie disponibile (ISPRA 2023). Nonostante ciò, con i nuovi piani urbanistici approvati recentemente dalla Giunta comunale, si intende dare la spallata finale ai pochi relitti degli habitat semi-naturali che ancora resistono. In un Paese dove, secondo ISPRA, ogni ora scompaiono 10.000 metri quadri di suolo sotto asfalto e cemento, Livorno rappresenta un caso emblematico di consumo di suolo evitabile. La vicenda del cosiddetto “Cubone” alla Scopaia – il nuovo palazzetto dello sport costruito su un’area verde adiacente al Rio Felciaio – rivela una logica predatoria e irresponsabile, che sacrifica le aree naturali considerandole solo un “vuoto da riempire”". 

"L’intervento è, infatti, avvenuto ignorando la disponibilità di aree già urbanizzate e oggi abbandonate, situate a poche centinaia di metri dal sito del cantiere. - prosegue il Comitato - Il suolo è una risorsa non rinnovabile e svolge funzioni ecologiche fondamentali: assorbe l’acqua piovana, previene le alluvioni, ospita biodiversità, regola il clima e cattura anidride carbonica. Continuare a impermeabilizzare terreno significa aumentare il rischio idrogeologico, aggravare le ondate di calore urbane e impoverire l’ambiente in modo irreversibile".

"È necessario invertire la rotta: l’Italia – e Livorno in particolare – deve smettere di adottare politiche di facciata “green” e iniziare a fermare il consumo di nuovo suolo. Serve puntare alla rigenerazione urbana, al riuso degli edifici esistenti e recupero delle aree degradate, come richiesto anche dalla nuova Direttiva europea sul suolo. Non possiamo più permetterci scelte miopi dettate da logiche speculative: lo chiedono la comunità scientifica, la realtà della crisi climatica e i cittadini che difendono il proprio territorio. Il Comitato No Cubone continuerà a denunciare la cementificazione su aree naturali e a difendere il territorio: il futuro non può essere costruito contro l’ambiente e contro il bene comune", conclude il Comitato.

CComitato No Cubone Livorno