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Offese in aula, la versione di Lemmetti

L'assessore: "Non nego di aver pronunciato quelle parole, ma voglio precisare che non erano rivolte nel modo più assoluto ai lavoratori"

Foto di Juna Goti (da Twitter)

Sono parole forti quelle pronunciate dall'assessore Lemmetti in uno dei momenti più concitati del Consiglio comunale di ieri. La seduta era chiamata a votare l'atto di indirizzo per l'avvio del concordato preventivo di Aamps, azienda municipalizzata che si occupa della raccolta dei rifiuti in città. In aula circa 300 lavoratori, l'aria tesa, fischi, cori e la presidente del consiglio comunale (si è dimessa solo qualche ora più tardi) che richiamava all'ordine e chiedeva l'intervento di un'ambulanza per un dipendente Aamps in preda a un malore.

Mentre in aula si protraevano i tafferugli, l'assessore Lemmetti, con il microfono acceso, ha pronunciato delle parole che a molti non sono andate giù e che da più parti sono state interpretate come un'offesa lanciata ai lavoratori della Aamps. Il tutto è stato registrato e diffuso in rete, pubblicato su alcuni social network e ripreso anche da alcune testate giornalistiche.

Ora l'assessore al bilancio Gianni Lemmetti, dà la sua versione su quelle dichiarazioni: “Sono profondamente dispiaciuto per quanto accaduto. Non nego di aver pronunciato quelle parole -dice l'assessore- tuttavia voglio precisare che esse non erano rivolte nel modo più assoluto ai lavoratori, nei confronti dei quali ho sempre dimostrato profondo rispetto. In tutte le occasioni in cui sono stato interpellato dai lavoratori nel corso del lungo dibattimento, credo di aver dato prova di grande disponibilità, rispondendo alle istanze di ciascuno con attenzione e cercando di spiegare pacatamente questioni di non semplice interpretazione anche di materia giuridica. Mi raccamarica profondamente l'associazione strumentale che è stata fatta, in questa circostanza, delle mie parole”.