Attualità

Piazza del Pamiglione è piazza Italo Piccini

Svelata la targa dedicata all'ex amministratore della Cooperativa impresa lavoratori portuali. Salvetti: "Protagonista dei mutamenti di Livorno"

La targa dedicata a Italo Piccini

Con una cerimonia, quella che era piazza del Pamiglione è stata ribattezzata piazza Italo Piccini, per il quale è stata realizzata anche una targa apposta sul palazzo della Compagnia portuale, dove lo stesso Piccini ha trascorso gran parte della sua  vita.

Italo Piccini è stato alla guida della Compagnia lavoratori portuali di Livorno dal 1963 al 1989. Proprio in quest'ultimo anno, si costituì quindi la Cooperativa Impresa Lavoratori Portuali Cilp, della quale Piccini sarà amministratore delegato fino al 2010, anno della morte.

Come motivato nella delibera di giunta con la quale è stata decisa l’intitolazione al console dei portuali dell’area prospiciente il Palazzo del portuale, Piccini ha rappresentato per lungo tempo la causa dei diritti dei lavoratori e l'impegno per un porto moderno e competitivo. Impegnato anche in politica, è stato consigliere comunale nelle file del Partito Comunista dal 1964 al 1980.

"Ho accolto con entusiasmo alcuni anni fa l’idea di intitolargli la piazza del Pamiglione, dove sorge il Palazzo dei portuali, punto di riferimento per il lavoro ma anche per il sociale e la cultura - ha detto il sindaco Luca Salvetti - Piccini è stato un protagonista assoluto, attento ai mutamenti del porto Livorno. Ricordo due momenti che mi hanno impressionato quando ero un giovane cronista: il suo atteggiamento e la sua forza nella crisi legata ai decreti Prandini, e negli anni 2000, la lucidità e puntualità, la visione lunga con cui seppe leggere i mutamenti in atto nel mondo commerciale e marittimo mondiale".

"Non poteva essere scelto luogo migliore per intitolargli una strada, vicina alla sezione nautica del Venezia, il suo rione, ma vicina anche a largo Tito Neri e a piazza Gaetano D’Alesio, spaccati della storia di Livorno - ha aggiunto il figlio Roberto Piccini, figlio di Italo - voglio ricordare un suo aspetto caratteriale a molti sconosciuto: era un portuale fra i portuali, aveva capacità di ascolto e capacità di non giudicare. Aveva il desiderio di elevare la condizione sociale dei lavoratori portuali rendendoli non semplici prestatori di mano d’opera ma anche gestori e protagonisti di un processo di crescita".