Attualità

"Sanità, non spesi tre milioni di euro"

I sindacati dei pensionati di CGIL, Cisl e Uil della provincia di Livorno attaccano le scelte in materia di salute della Regione Toscana

I cittadini hanno sempre più forte l’impressione di una volontà strisciante di privatizzare la sanità Toscana – esordiscono i pensionati – nonostante quanto previsto dal riordino datato 2012, sul territorio di Livorno le liste di attesa nel complesso non migliorano, odontoiatria non ha ampliato i servizi soprattutto per le fasce deboli della popolazione, la medicina di iniziativa stenta a decollare e i posti letto per le cure intermedie non sono sufficienti, senza contare la mancata realizzazione delle case della salute”.

A scatenare la reazione dei rappresentanti sindacali dei pensionati è stato l’atto del 3 maggio 2016 con cui la Giunta Regionale ha svincolato risorse destinate a servizi sanitari che non sono state spese “Con questo atto si viene a scoprire che nelle ASL della Toscana non sono state spese, in questi anni, ingenti risorse messe a disposizione per servizi importanti rivolti ai cittadini – illustrano i pensionati - oltre 5 milioni svincolati per la non autosufficienza, 2,7 milioni per le Case della salute, oltre 2,2 milioni per la odontoiatria, quasi 900 mila euro svincolati per i progetti relativi all’abbattimento delle liste di attesa. E ancora, risorse svincolate per la prevenzione e la cura delle dipendenze, per le cure intermedie, per la sanità d’iniziativa, per il codice rosa, per l’abbattimento delle liste di attesa per i trapianti, per un totale di 47 milioni di euro che sono stati destinati al ripiano del disavanzo farmaceutico”.

Per la ex ASL 6 della provincia di Livorno le risorse non spese ammontano a circa 3 milioni e 500 mila euro “Che cosa ha fatto la Regione Toscana in questi anni per verificare se quelle risorse venivano utilizzate anche a fronte delle ripetute denunce da noi fatte? - chiedono i pensionati e concludono – a questo punto temiamo che i finanziamenti previsti e non spesi per le Case della Salute nella nostra provincia non siano più disponibili e iniziamo a sospettare che quanto accaduto non sia solo il frutto di una cattiva amministrazione ma di una scelta consapevole”.