"A Livorno in occasione dello sciopero generale proclamato a livello nazionale dalla Cgil per Gaza e la Global Sumud Flotilla sono scese in piazza oltre 15mila persone. Molto partecipati anche i cortei organizzati a Piombino, Cecina e Portoferraio. L'adesione allo sciopero è stata elevata: una grande risposta da parte di tutto il territorio livornese", fanno sapere dalla Cgil Livorno.
"È stata una grande e bellissima manifestazione di popolo – ha dichiarato il segretario generale della Cgil Livorno Gianfranco Francese – il nostro territorio sa da che parte stare e lo ha dimostrato ancora una volta invadendo pacificamente le strade con bandiere, striscioni e musica e chiedendo nuovamente il cessate il fuoco e il riconoscimento dello Stato di Palestina, l'apertura di corridoi umanitari e il rilascio degli attivisti della flottiglia".
Il corteo Cgil di Livorno è partito dalla Stazione centrale, si è snodato tra i quartieri popolari Sorgenti Fiorentina e Garibaldi (numerosi i negozi che in segno di solidarietà hanno abbassato le saracinesche e salutato i manifestanti) e dopo esser transitato in piazza della Repubblica e davanti a Palazzo civico si è concluso con una serie di interventi in piazza del Luogo Pio (a prender la parola anche il sindaco Luca Salvetti).
"Nelle ultime ore – prosegue Francese - abbiamo subito continue provocazioni. In un Paese democratico non si possono sentire parole come quelle del presidente del consiglio o del ministro dei trasporti. Forse pensavano di intimidirci? Hanno ottenuto l'effetto contrario. Quello di oggi è uno sciopero politico. Le piazze di questi giorni dimostrano che il governo di questo Paese è già in minoranza". Francese ha concluso mettendo in guardia: "La mobilitazione prosegue, non ci fermeremo. Non dobbiamo però cadere nelle provocazioni: cercheranno di far passare una grande mobilitazione popolare politica e umanitaria in un problema di ordine pubblico per scatenare la repressione e criminalizzare questo grandioso movimento".
"Nonostante le minacce del Governo e della commissione di garanzia, Livorno ha nuovamente risposto in massa alla chiamata di sciopero generale convocato in 24 ore a seguito dell'attacco della Global Sumud Flottilla. Uno sciopero che arriva dopo un mese di mobilitazioni quasi quotidiane e dopo una prima giornata di blocco totale il 22 settembre e le proteste in porto contro la nave delle armi e i traffici commerciali con Israele (Zim)", spiegano dal sindacato Usb Livorno.
"Dalle prime luci dell'alba già centinaia di operai, di tutti i settori, hanno iniziato a bloccare la rotatoria del Ponte Genova e i varchi portuali. A metà mattinata eravamo già migliaia e divisi su quattro picchetti diversi che hanno paralizzato la circolazione sia in area portuale che all'esterno. Alle 10:30 un enorme corteo di circa 5000 studenti, studentesse e insegnanti ha raggiunto i picchetti operai al varco Zara. Intorno alle 11, con i blocchi sempre in corso, un'altra manifestazione con migliaia di persone, ha raggiunto l'imbocco della superstrada occupando poi tutte e due le carreggiate in direzione nord e sud. In generale le mobilitazioni di oggi hanno toccato numeri mai visti. Ma non è solo la presenza di massa ad aver caratterizzato la giornata odierna. Ma soprattutto la determinazione e la volontà di bloccare veramente tutto così come promesso. I numerosi picchetti di oggi e la reazione, per lo più di solidarietà e di complicità, dei cittadini presenti non si vedevano da decenni. Tutto ciò grazie soprattutto alla presenza, oltre che del sindacato, anche del gruppo autonomo portuali, l'ex caserma occupata, il collettivo studentesco scuola di carta e potere al popolo Livorno.
È ormai evidente che quello che sta succedendo nel nostro paese, e nella nostra città, è qualcosa di nuovo che va oltre l'importante e annosa questione palestinese. Siamo scesi in piazza principalmente contro il genocidio a Gaza, in solidarietà alla Global Sumud Flotilla e per imporre al governo azioni concrete e forti contro Israele. Ma c'è qualcosa di più. È la volontà dei lavoratori e dei giovani di conquistarsi a forza il protagonismo che gli spetta. Dopo anni di passività e sfiducia nei confronti di soggetti politici e sindacali ormai compromessi con un governo piuttosto che un altro. È il clima di guerra e la paura di un possibile conflitto. Sono i bassi salari e i servizi pubblici che non funzionano mentre si spendono miliardi di euro in inutili armi.
Se la destra di governo, nonostante le pesanti dichiarazioni contro le manifestazioni e gli scioperi, è costretta a prendere atto di questa nuova condizione, la cosiddetta sinistra, nei territori in cui governa come Toscana e Livorno, mantiene una posizione ambigua. Vanno bene le manifestazioni ma attenzione ai traffici portuali. Le armi in porto no ma i mezzi militari di camp derby sì. Il governo deve attuare le sanzioni contro Israele ma a Livorno la Zim deve restare. Sono per la pace ma contemporaneamente votano a favore dell'allargamento della fabbrica di armi ex Leonardo. Per finire con l'ex ministro della difesa Guerini che ha le stesse posizioni di Crosetto con il quale si scambia continuamente reciproche parole di stima e condivisione.
Bisogna fermare immediatamente il genocidio in Palestina basta basta complicità con lo stato di Israele. Su questo è ovviamente il governo nazionale a dover cambiare radicalmente posizione ma noi non faremo sconti a nessuno. Dalle parole ai fatti è uno degli slogan che hanno caratterizzato le ultime giornate di mobilitazione.
Domani saremo a Roma alla manifestazione nazionale per la Palestina e già da domenica andremo avanti con le mobilitazioni locali", concludono da Usb.