Attualità

Scuola e Covid, le riflessioni di una insegnante

Cecilia Testa, insegnante livornese, ha scritto una lettera alla nostra redazione, con una serie di riflessioni sul momento che stiamo attraversando

Si sono moltiplicati in questi giorni, anche a Livorno ( vedi articoli correlati ) i casi di positività riscontrati in scuole livornesi, con conseguenti quarantene di alunni e insegnanti. 

E proprio una insegnante livornese, Cecilia Testa, ha voluto, con una lettera inviata alla nostra redazione, rimarcare il grande sforzo che in questo momento sta facendo il mondo della scuola in questa fase così complicata.

"Sono giorni, questi, in cui sentiamo di nuovo sul collo il fiato pestilenziale della paura. Il mostro Covid, che ci sembrava sconfitto solo pochi mesi fa, alza di nuovo la testa. Ma stavolta niente si è fermato. Si continua ad andare a scuola, tutti, perfino i piccolissimi, perché tutti e tutte abbiamo chiaro quanto sia costato il lockdown soprattutto a loro. Hanno riaperto non solo le Scuole dell’Infanzia, ma anche i Nidi, perché sappiamo che fino dai primissimi anni di vita bambini e bambine hanno bisogno della socialità, di stimoli cognitivi che supportino e sostengano il loro sviluppo. La riapertura ha comportato un impegno enorme, nascosto e inaccessibile ai più. Un impegno a ripensare spazi, organizzazione, turni di lavoro. Un impegno preso da parte di tutti i soggetti in gioco per il bene di un’intera comunità: dai politici ai dirigenti, dai coordinatori alle insegnanti, alle educatrici e al personale tutto. E un cambio drastico di paradigma. Dalla pedagogia dell’apertura si è dovuti passare a quella della “bolla”; dalla didattica dell’autonomia a quella del supplemento di cura. Le insegnanti e le educatrici hanno imparato a concentrare tutta negli occhi quella mimica facciale che rende i volti elastici, che non teme l’alterazione fisiognomica, perché davanti ai/alle bambini/e non c’è spazio per altro che non sia la faccia vera, quella che è lo specchio dell’anima. Il personale addetto alle pulizie e alla cura partecipa e supporta educatrici e insegnanti, condividendone dispositivi e indicazioni, aumentando lo sforzo che anche in passato veniva fatto per garantire un ambiente pulito ai bambini e alle bambine, perché questo sia costantemente igienizzato.

Cosa consente che questo sforzo enorme, continuo e quotidiano sia garantito? La passione da parte di chi lo fa per i destinatari: i bambini e le bambine. E la professionalità con cui questo viene svolto. E i protocolli ministeriali di riferimento. Questi non sono il fastidio sterile di una burocrazia incombente, bensì lo strumento, l’unico, attraverso cui la passione e professionalità del personale scolastico possono garantire ai bambini e alle bambine il proseguimento dell’esperienza scolastica. Non è possibile uscire da questo recinto, pena la diffusione del virus e la chiusura, di nuovo, di ogni occasione di apprendimento in un ambiente educativo e scolastico. Non ci sono altre strade, ad oggi. Facciamocene una ragione, tutte e tutti. Ringraziamo tutti gli attori di questo gioco difficile, complesso e meraviglioso che è la scuola ai tempi del Coronavirus. Facciamolo per i bambini e le bambine della nostra città".