Attualità

Attivisti contro l'abbattimento dei cinghiali

Continua la campagna Toscana rosso sangue. Dopo Firenze, lo striscione è comparso ieri sera davanti al monumento ai Quattro Mori

Continua la campagna Toscana rosso sangue. Dopo il Ponte Vecchio a Firenze, lo striscione è comparso ieri sera a Livorno davanti al monumento ai Quattro Mori. Alcuni attivisti lo hanno esibito per contestare la legge Remaschi, che prevede l'abbattimento selettivo degli ungulati nel territorio toscano.

La campagna, sottoscritta da numerosi intellettuali, scrittori, naturalisti, propone un percorso diverso, che sia indipendente dalla logica venatoria: il censimento indipendente degli ungulati, la verifica di un’eventuale sovrappopolazione, interventi diretti di protezione delle colture (barriere fisiche e olfattive e altre misure simili), con risarcimenti effettivi per i danni comunque riportati, interventi diretti per prevenire incidenti stradali (passaggi protetti, protezioni, avvisi specifici e se necessario, utilizzo di anticoncezionali per limitare i tassi di riproduzione.

"L’uccisione di massa degli animali -si legge in una nota degli attivisti- è una pratica odiosa e violenta e anche sostanzialmente inutile: non produce risultati stabili, perché gli animali reagiscono aumentando i tassi di riproduzione e perché il numero di animali presenti in un territorio è legato alla disponibilità di cibo, acqua e rifugi. L'opzione cruenta appartiene al passato delle tecniche di gestione del territorio. Un’altra soluzione è possibile, senza militarizzare il territorio, senza rendere sgradevole la campagna toscana, senza aumentare i pericoli per le persone connessi alla caccia. Si tratta di compiere una scelta politica diversa"