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Ultrasuoni per curare le ferite difficili

Nuovo strumento in dotazione all'ambulatorio livornese. L'Asl nord ovest: "Guarigioni più rapide e meno dolore per i pazienti"

L’ambulatorio per la gestione delle feriti difficili può contare su un nuovo strumento ad ultrasuoni, il Surgysonic Wound, che, come spiega l'Asl nord ovest "Permette guarigioni più rapide e con minor dolore per i pazienti" E' proprio l'azienda sanitaria, per mezzo di una nota, ad annunciare l'arrivo e l'entrata in funzione del macchinario.

“Il nostro servizio – spiega Lina Luciani, responsabile dell’Ambulatorio Ferite Difficili – si occupa del trattamento di quelle lesioni come ulcere vascolari, ulcere da pressione, ferite chirurgiche E ferite traumatiche cronicizzate, che non progrediscono attraverso le normali fasi della guarigione. Il nuovo strumento rappresenta una delle innovazioni a disposizione nel nostro campo e assicurerà al nostro ambulatorio risultati migliorativi rispetto al passato. Lo strumento non solo è di facile uso, ma, essendo trasportabile al domicilio del paziente, permette di assicurare il trattamento anche a quegli utenti con mobilità limitata. Permette di ripulire le ulcere da necrosi, da fibrina e batteri con taglio anche di frammenti ossei, il dolore è minimo e può essere utilizzato anche in anestesia locale”.

"Gli ultrasuoni  - spiega l'Asl- derivano da un processo di trasformazione dell’energia elettrica in vibrazioni meccaniche. Le punte del macchinario amplificano le vibrazioni meccaniche e trasferiscono l’energia ai tessuti per mezzo di un contatto diretto. Questo permette una pulizia profonda del letto della ferita, in grado di eliminare batteri resistenti con riduzione dei tempi di guarigione, riduzione dell’uso di farmaci, in particolare antibiotici, e una riduzione del dolore sofferto dal paziente".

“Ringraziamo la direzione aziendale per l’attenzione rivolta al nostro servizio – conclude Luciani – dimostrata dal nuovo acquisito che va ad aggiungersi ad un altro strumento arrivato nei mesi scorsi che misura l'indice  caviglia/braccio permettendo così di selezionare i pazienti con arteriopatia e di scegliere la pressione più corretta del bendaggio”.